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«Ma io sono fiero del mio sognare, di questo eterno mio incespicare» (Francesco Guccini)
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Alberto Biraghi
Il Re e due
Come
Adellam, anche io sono reduce dal secondo Giro degli Anelli. Dunque, rispetto a lui non ho trovato particolarmente fastidiosa la storia d'amore, neppure ho colto Elrond come geloso (secondo me è preoccupato, da padre rincoglionito lo capisco perfettamente). Invece condivido altre perplessità.
- Il ritorno degli hobbit è monco senza Saruman invasore della loro Contea e senza la percezione che per loro non potrà più esserci la vita di prima. E' uno dei contenuti formidabili di Tolkien, l'idea che dopo la guerra, anche se la vinci, non ritrovi quello che avvevi prima. Il concetto è solo abbozzato quando Frodo dice "certe ferite non guariscono mai"
- Gollum che cade lottando con Frodo (con ricupero al limite di Frodo da parte di Sam). Viene così a mancare la consapevolezza di frodo che non ce l'avrebbe fatta da solo e l'altra grande idea pacifista di Tolkien. Se Sam avesse ucciso Gollum la missione sarebbe fallita (idem con Wormtongue e i Palantir, che però è stato tagliato nel film).
Comunque sia, nonostante alcuni dettagli, dopo due visioni già ho voglia di rivedere per la terza volta il Ritorno del Re. In assoluto questo è il film che mi ha emozionato di più: considerando anche l'età che avanza rispetto a quando mi emozionai per Guerre Stellari (quelle vere), Ghost Dog e pochi altri film, bè, devo ammettere che non me lo aspettavo.
31.01.04 19:15 - sezione
cinema