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Alberto Biraghi
Lettera al manifesto
Cari amici, pur assiduo de l'Unità e "colombopadellariano" convinto, vi ho letti a fasi alterne (spesso discorde, sempre rispettoso, sempre silenzioso) fino all'inizio della crisi Barenghi. Da quel giorno vi leggo regolarmente, per solidarietà. Oggi però non ce la faccio a essere silenzioso.
L'articolo di Roberto Silvestri in prima pagina fa gridare vendetta:
"Il bombardamento di effetti speciali che annegano «l'immagine», inondata di potenza visuale seriale. Pulsione iconoclasta, paradossalmente, che omette (è in fuori campo) l'essenziale (Christopher Lee, dove è?). Al contrario di Ben Hur e Titanic, gli attori non contano. Trionfo del visuale sull'immagine, dell'icona sulla singolarità, dell'umanesimo sul corpo ibrido e trans. Nonostante il servo Billy Kristal, la notte «differita» degli Oscar è stata politicamente aspra". Qualcuno potrebbe dire a Silvestri che Les Nouveaux Philosophes sono stati mandati in pensione da tempo, che conviene dare a chi legge la possibilità di capire? No perché qui siamo in due su "
Abbasso il re", uno con laurea e una con PhD, ma la frase
"Del presente storico, quasi delle news-tv fa invece apologia Jackson, e non del «tempo-potenza»" proprio non riusciamo a decifrarla.