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Alberto Biraghi
File sharing addio?
Leggo su Quinto Stato: "Multe salate per gli internet provider che non segnaleranno alle autorità giudiziarie competenti i pirati informatici. Le sanzioni andranno da 50 mila a 250 mila euro e riguarderanno anche i fornitori di programmi e piattaforme file-sharing che sfuggono all'obbligo di indicare i clienti che duplicano illecitamente musica e film su dvd. Ma non è finita. Anche i semplici viaggiatori della rete incorreranno in sanzioni non inferiori a 500 euro se scaricheranno programmi audiovideo pirata. Anche attraverso reti di condivisione di file. Sono queste alcune delle misure d'urgenza per tamponare le scorribande web di cinefili e fans musicali incuranti del diritto d'autore. Una stretta che il ministro per i beni e le attività culturali, Giuliano Urbani, proporrà oggi in consiglio dei ministri e che Palazzo Chigi varerà con decreto legge. Il testo, contro «la diffusione telematica abusiva di materiale audiovisivo», conterrà anche interventi a sostegno delle attività cinematografiche e dello spettacolo."
La prima domanda che mi viene in mente è: come diavolo faranno gli "appositi filtri specializzati" (sic) a distinguere tra gli MP3 taroccati e - per esempio - i filmati fatti in casa con cui noialtri appassionati di kung fu cinese ci scambiamo le forme dei diversi stili? Mi fa male, ma non riesco a non essere d'accordo con Sgarbi quando insiste sulla totale imbecillità del ministro Urbani.