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Alberto Biraghi
Lui non è convinto
«Vedo che s’è scatenato il solito ingeneroso assalto al perdente. Ma se posso confidare una mia personalissima impressione, bene, io resto convinto che Aznar avesse visto giusto. Sono convinto che in qualche modo l’Eta abbia avuto una parte negli attentati dell’11 marzo. Ragioniamo: troppo raffinata la tecnica, la scelta dei tempi, la contemporaneità degli attacchi. Soprattutto, troppo sospetta la dimenticanza di certe tracce sparse qua e là... Ma le pare che un terrorista lasci lo zainetto con il telefonino? E, guarda caso, nel pullmino ritrovato c’era pure un’audiocassetta con i versetti del Corano. Come se uno, andando in giro a fare attentati e sapendo di dover lasciare il pulmino dopo poco, si portasse dietro le cassette. Quanto alle tecniche raffinate, non si può certo dire che i terroristi di Al Qaeda le ignorino. L’assalto alle Torri Gemelle di Manhattan è, sotto questo profilo, un caso esemplare e anche lì ci fu contemporaneità di azioni, anche lì son state lasciate delle tracce. Sono obiezioni per le quali Berlusconi ha pronta la replica: «Eh no, quelle sono state azioni kamikaze. A loro non importava di lasciare in giro qualche prova, qualche traccia, tanto sarebbero andati a morire, andavano incontro alla santificazione. Qui, nel caso di Madrid, le cose sono diverse: possibile che in poche ore, grazie a un cellulare abbandonato in uno zainetto, si arrivi ad arrestare i presunti responsabili della strage? Ad arrestarli poco prima che si aprano i seggi elettorali? No, questa storia non mi convince: intimamente non riesco a togliermi il dubbio che l’Eta abbia avuto qualche ruolo». Un pirotecnico Silvio intervistato dal
Corriere della Sera.
17.03.04 23:06 - sezione
satira