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Alberto Biraghi
Non ti muovere
Dopo un'ora di inquadrature su: baffo sinistro di Castellitto, tacco destro della Cruz inselvatichita a oltranza, labbro tremulo della Gerini, catapecchia fatiscente sempre uguale a se stessa, credevo che non ce l'avrei fatta. Ho resistito - nonostante
questo film sia una palla pazzesca - perché l'argomento è sorprendentemente azzeccato, soprattutto se si pensa che è stato scritto da una donna. L'uomo (apparentemente) felice e appagato dei suoi splendidi trent'anni si intrippa per una tizia (apparentemente) insignificante. Le emozioni sono colte con precisione, per esempio quando Timoteo (il protagonista) sente a portata di mano futuri impossibili e prova la nota (agli uomini) sensazione di euforica onnipotenza (addirittura lui si trasforma in officiante e celebra il suo matrimonio con la tizia, al tavolo del ristorante, benedicendo con il pecorino). Quanti non sono passati da queste follie? Purtroppo però tutto questo bendiddio si perde in 120 minuti di primi piani claustrofobici. Bravo Castellitto attore, bravina la Gerini, senza voto Penelope (troppo caricata e caricaturale). Pessimo Castellitto regista, ma forse la Mazzantini gli stava col fiato sul collo perché fosse fedele al libro. Occasione sprecata, peccato davvero.
25.03.04 00:35 - sezione
cinema