Cultura inversamente proporzionale alla fede
L'Unità di oggi pubblica una bella intervista a Omar Sharif. Salvo qui alcune osservazioni interessanti sul Medio Oriente, sull'ossessione occidentale di esportare la propria democrazia, sulla religione.
Cosa pensa di quello che sta succedendo in Medio Oriente?
Che chi vuole imporre la democrazia
nel Medio Oriente sbaglia tutto. Non
diventeranno democrazie, non nei prossimi
cento anni. Laggiù vige la legge della
tribù e quando hanno un problema
vanno dal capo tribù. Perché possa essere
istaurata una democrazia occorre che
la gente sappia cos'è la democrazia, sappia
cos'è un governo. È gente povera e i
loro voti possono essere comprati per
cinque dollari. Quella gente vuole solo
sfamare la sua famiglia, vestire i suoi
bambini.
Quindi non concorda con la politica
americana in Iraq.
Non mi raccontino che gli americani
sono andati a liberare l'Iraq. Avevano
qualcos'altro in mente. L'idea di democratizzare
il mondo arabo è qualcosa di
nuovo e assurdo. Loro vogliono avere
un dittatore che li comandi, sono abituati
da sempre a sottostare al volere di
uno. Quando se ne andranno, se mai se
ne andranno, i curdi, gli sciiti e i sunniti
ricominceranno a scannarsi.
E per la questione palestinese, secondo
lei c'è una soluzione?
Per trovarla bisogna attendere che
Sharon ed Arafat escano di scena. Loro
si odiano, non arriveranno mai ad un
accordo. La soluzione forse arriverà
quando cresceranno le nuove generazioni,
gente che avrà a cuore il futuro dei
loro figli, è solo una questione di educazione,
di cultura. Non dimentichiamoci
che fra 30, 40 anni tutti saranno in grado
di avere la bomba atomica, bisogna combattere
il terrorismo con l'educazione.
La causa di ciò che sta accadendo è
l'ignoranza, la povertà e la religione. La
cultura è inversamente proporzionale alla
fede.