Il modesto parere di un laico...
Caro Direttore,ho letto con interesse su “l'Unità” di sabato 17 la lettera di Gerush
92 su “The Passion” e l'antisemitismo. Ne comprendo le ragioni,
ma non capisco perché gli ebrei accettino di parlare del cosiddetto
“deicidio”, scendendo su un terreno teologico che proprio non li
(non ci) riguarda. Si può credere seriamente che si possa uccidere
Dio inchiodando un uomo su una croce? Chi muore in croce non è
un Dio, ma un uomo.
La vicenda storica che, se li si sa leggere, risulta dagli stessi Vangeli
(l'unica fonte, per quanto dubbia, che possediamo), è che Gesù
subisce due processi, uno ebraico, uno romano, dato che solo agli
occupanti romani spettava decidere su casi politici che prevedessero
la pena di morte. Il primo è di fronte al Sinedrio, per il quale Gesù è
un ribelle (leistés, stasiastés), insorto a capo di una folla da lui
sobillata (”Chi non ha una spada, se la procuri”), colpevole di
presentarsi come il messia “Figlio di Dio”. Il secondo è di fronte al
governatore romano, al quale Gesù è denunciato non come messia,
ma come "Re dei giudei", pretendente al regno d'Israele, cioè come
oppositore al dominio romano. Il gioco diventa chiaro quando si
propone lo scambio tra Gesù e Barabba: due ribelli, ovviamente.
Solo che Barabba è ribelle ai romani, mentre Gesù, ribelle al Sinedrio,
è possibilista con loro (”Date a Cesare quel che è di Cesare”). E
Pilato, che non capisce niente, pur trovando Gesù un visionario
“senza colpa” di fronte alla legge romana (”Il mio regno non è di
questo mondo”), infine cede. E Gesù viene crocifisso con altri due
“ladroni”: non due cattivi, come in genere si gabella, ma due ribelli
come lui. Ed è questo il capolavoro politico degli ebrei, che si fanno
beffe degli occupanti romani, facendogli liberare un loro oppositore
e condannare un loro simpatizzante. Tutto qui, storicamente, da
quei Vangeli che a ragione Gerush 92 definisce “antisemiti” (ma
doveva dire semmai antigiudaici).
Che ha a che fare tutto ciò col “deicidio”? Dichiarino gli ebrei che
quegli eventi sono parte legittima di una loro storia politica, non
accettino questo mito della teologia cristiano-cattolica, e lascino che
i cristiano-cattolici se la vedano con la loro cattiva coscienza per
questa loro invenzione, da teologica divenuta presto razzista.
Questo il modesto parere di un laico che vorrebbe essere considerato
un bright.
Mario Alighiero Manacorda
Ancora su “The Passion”
Stefano Mannacio, Mario Fuà, Valentina Jappelli, Stefano
Mannacio, Monica Coen, Italo Libri, Andras Bereny, Claudia
Collina, Yosef Tiles
“Il film è la trascrizione cinematografica dei Vangeli. Se fosse antisemita
il film, lo sarebbero anche i Vangeli”. Le parole di Navarro
invitano in modo ricattatorio gli ebrei a tacere sul film di Gibson
perché criticare il film significa attaccare i vangeli. Le parole di Navarro
ben rappresentano, ancora una volta, il doloroso bivio di fronte al
quale si trovano gli ebrei da sempre, parlare o tacere. A questo ricatto
minaccioso e in memoria di milioni di morti (unica inoppugnabile
realtà) noi rispondiamo affermando che sì, i vangeli cristiani sono
antisemiti e poiché il film è la trascrizione cinematografica dei vangeli,
anche il film è antisemita. Finché il papa non chiarisce questo
punto è bene che non venga in sinagoga. La calunnia più orribile e
spaventosa è la colpa attribuita agli ebrei per la morte di Gesù figlio di
Dio e proprio su di essa si focalizza il film di Gibson. Se i vangeli
esprimono contenuti antisemiti che non sono stati ancora superati, il
Concilio Vaticano II e i documenti Nostra Aetate, Dominus Jesus,
Nuovo Catechismo Universale, The Passion (che ormai è considerato
un documento ufficiale), continuano a contenere elementi pregiudizievoli
e discriminatori nei confronti del popolo ebraico e della nazione
ebraica. Nel documento Nostra Aetate è scritto: “… E se autorità
ebraiche con i propri seguaci si sono adoperate per la morte di Cristo,
tuttavia quanto è stato commesso durante la sua passione, non può
essere imputato né indistintamente a tutti gli Ebrei allora viventi, né
agli Ebrei del nostro tempo …”. Affermazione, questa, che solo
apparentemente scagiona gli ebrei, tanto che le accuse di deicidio e di
cospirazione perdurano e sono accuse che non hanno fondamento,
anche se riferite solo alle autorità o a una parte del popolo ebraico. La
più recente dichiarazione “Dominus Jesus” ed il Nuovo Catechismo
Universale, oltre a ribadire l’unicità e l’universalità salvifica di Gesù e
della chiesa precisano che il dialogo interreligioso deve avere essenzialmente
lo scopo di convertire: “La missione ad gentes anche nel
dialogo interreligioso conserva in pieno, oggi come sempre, la sua
validità e necessità …”. Come devono ricordarsi, insieme agli ebrei,
gli africani, i popoli indigeni d’america, i roma, e tutti coloro che ben
conoscono cosa significa evangelizzazione.
L’attribuzione agli ebrei, ai farisei, al popolo o a parte di esso, alle
autorità ebraiche, di allora, di ora o di sempre, della colpa del deicidio
è una colossale menzogna. È falso il giudice, cioè il cristianesimo, che
non ha titolo, è falsa l’accusa, sia nella sostanza che nella forma
perché non esiste né il reato né la prova, è falsa la colpevolezza
rispetto alla falsa accusa. Si è trattato e si tratta di un vero e proprio
linciaggio a morte del popolo ebraico e dei suoi rappresentanti ordito
con una gigantesca calunnia e diffamazione reiterate all’infinito. I
falsi giudici hanno la responsabilità di avere indotto i cristiani, e poi
gli islamici, a diventare carnefici del popolo ebraico per sempre.
Nei vangeli sono offesi e calunniati gli ebrei-farisei, sono screditate la
legge e la tradizione ebraica, sono ingiustamente incolpati il sinedrio,
le autorità e tutto il popolo ebraico. I vangeli sono antisemiti perché
sono scritti con la chiara intenzione di condannare gli ebrei per
esaltare Gesù e il cristianesimo. I vangeli sono il fondamento dell’antisemitismo
e, come il cristianesimo e le opere che ai vangeli si ispirano,
sono costruiti sulla menzogna e sulla calunnia. I vangeli, come il
cristianesimo e l’antisemitismo che nei vangeli hanno la loro origine,
sono una gigantesca opera di avodà zarà (idolatria) e di lashon harà
(maldicenza, calunnia). Il compiacimento nella passione fino all’adorazione
della croce e del sangue e alla venerazione del corpo di colui
che è stato ucciso dagli ebrei, è idolatria antisemita, di cui il cristianesimo
è autore e ideatore. Dopo duemila anni stessa idolatria antisemita
ritorna oggi nel compiacimento suicida dei kamikaze islamici, che
venerano il culto del martirio e si immolano da martiri per liberare la
terra dagli ebrei. Per soddisfare questi idoli, dalla passione di Gesù
fino al martirio del kamikaze, passando attraverso le crociate, i roghi,
i ghetti e la Shoà, è stato necessario costruire rafforzare ed alimentare
senza sosta una gigantesca opera di lashon harà che accusa gli ebrei di
essere deicidi, corrotti, cospiratori, traditori, seguaci del dio denaro,
sionisti usurpatori della terra, invasori, razzisti, nazisti e di praticare
sacrifici umani, apartheid, pulizia etnica. Tutte accuse inventate. Il
cristianesimo, come un eterno parassita, continua a nutrirsi di ebraismo
e a sopravivere offendendo ed eliminando gli ebrei. Per questo
noi consideriamo inopportuna la visita del papa alla sinagoga di
Roma fino a quando non avrà, urbi et orbi, definitivamente chiarito
che non esiste alcuna responsabilità, di allora e di oggi, del popolo
ebraico e delle autorità ebraiche per la morte Gesù. Per questo noi
chiediamo che le autorità cristiane si pronuncino chiaramente e
definitivamente sulla totale estraneità degli ebrei-farisei e dell’ebraismo
da Gesù, dalla sua morte e dal cristianesimo, per questo noi
chiediamo che il cristianesimo accetti il diritto degli ebrei alla diversità,
ripristinata e valorizzata senza finalità di conversione evangelica. I
cristiani e le loro autorità devono accettare l’idea che tra cristiani ed
ebrei esiste una diversità che gli ebrei vogliono conservare. Questa
diversità è insanabile e irreversibile: per gli ebrei Otò Ish non è figlio
di Dio, non è un profeta, non è un maestro e soprattutto non è il
messia. Alle minacce di Navarro e di Foley noi rispondiamo che i
cristiani devono sapere e accettare il fatto che gli ebrei non hanno
niente ma proprio niente in comune con il cristianesimo e che questa
volta gli ebrei non subiscono né stanno a guardare.
Gherush92, Comitato contro l’antisemitismo cristiano, laico,
islamico, di destra, di sinistra.
Sottoscrizioni e firme a: gherush92@gherush92.com
22/4/2004
Egregio Editore dell’Unita’,
Leggendo la lettera di Mario Alighiero Manacorda
[23.04.04- http://www.biraghi.org/archives/001933.html ] “Dio Bianco, Dio Straccione, Dio con le ali" all’Editore dell”Unita’, non sono riuscito a trattenermi dal scrivervi quello che penso riguardo al vostro commento sulla “Passion” of Mel Gibson [da l’Unita’ del 17/4/04].
E’ risaputo che la vostra profonda avversione per cristianesimo e, in particolare, al cattolicesimo, è radicata nella vostra ignoranza di Dio e dei suoi Comandamenti. Voi sapete bene che l’odio incita all’odio e in conseguenza alla violenza che infine ricadde sulle vostre teste. Tempo fa qualcuno scrisse, “chi sputa in aria lo sputo poi gli ricade in faccia”.
Le atrocita’ di cui voi accreditate ai cristiani [per via delle “falsità” dei Vangeli e cosi via…] sono proprio quelle che voi stessi deliberatamente state creando sia storicamente sia oggi su tutti i fronti [a mo d’esempio basta pensare a quello che avviene in Palestina].
Voltaire disse:
“Qualunque persona che ha il potere di farti credere a dell’assurdità ha pure il potere di farti commettere dell’atrocità.“
[Anyone who has the power to make you believe absurdities has the power to make you commit atrocities.”]
Distinti saluti,
Nadir Martello
Mah.. a parte che non capisco perché posti qui una lettera a l'Unità, la quale non ha fatto altro che pubblicare opinioni, mi sembra che l'utilizzo del termine "ignoranza" relativamente al trascendente sia poco appropriato. La fede è cosa che non riguarda la conoscenza. Uno ce l'ha o non ce l'ha. E se non ce l'ha, il castello che vi è stato costruito attorno nei secoli crolla. Restano solo le macerie: come l'evidentemente antisemitismo che appesta i vangeli.
"Restano solo le macerie: come l’evidentemente antisemitismo che appesta i vangeli" (!!!)
....Ma dove, nei Vangeli c'è una sola parola di antisemitismo, Biraghi caro? Ma se Gesù di Nazareth era ebreo, così come tutti gli apostoli e i discepoli!! Ma ti rendi conto di cosa dici?
Ignoranza poi è termine appropriatissimo in questo caso. La fede non centra proprio nulla.... nella storia della chiesa PULLULANO mistici e santi che possedevano la fede, ma essendo di origini umili erano totalmente ignoranti. La teologia, l'apologetica, la morale, l'esegetica, invece, sono delle SCIENZE studiate e insegnate nelle università da secoli. Chi non le conosce è un IGNORANTE in materia...ma indipendentemente dalla FEDE. Mi spiego?
Nel loro delirio di TUTTOLOGI, i lettori dell'Unità dicono la loro, anche, appunto, su cose di cui non sanno assolutamente NULLA, per questo il signore sopra, li definisce ignoranti. E fa bene.
PS: ti stupisci, sempre dei messaggi postati sul tuo blog. Perche scusa? ...se tu proponi un argomento la gente risponde....
Però fede e ignoranza non corrispondono: si può anche cnoscere qualcosa e non amarla e tantomeno adorarla, o viceversa, amarla non conoscendola. Del resto la fede stesa si fonda sul credere e quindi su qualcosa che non si conosce.
La teologia e l'apologetica non sono scienze, la scienza si basa sui fatti e non sui dogmi.
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Ordinato Gesù che lava più bianco :-)