La risposta è sì. Nel 96 senza D'Alema Prodi non avrebbe vinto. Ci sono alcune decine di comuni e province che grazie alla capacità di aggregare forte che ha ispirato il bialetti (omino coi baffi) della politica italiana non avrebbero mai vinto le elezioni. Poi nel collegio marginale di Gallipoli voglio vedere chi andrà a vincere la prosiima volta per il centrosinistra...
Capisco il punto di vista e il valore dei numeri. Ma secondo me in prospettiva l'eccesso di realpolitik sia deleterio. In questo momento lo spostamento a destra e l'accoglienza data dalla coalizione a personaggi discutibili sono percepiti come "d'alemiani" e sono causa dell'allontanamento di voti. Quanti non so, ma sono molti nel mio ambiente. Certo, "politica" significa cercare un compromesso, ma di idee, di sensibilità. Non di coscienza. Se per battere Berlusconi si finisce a usare la sua arma, ovvero si arruola ogni portatore di voti di scambio disponibile, si ammette qualunque opinione purché abbia consenso non importa dove, si diventa uguali a Berlusconi. A quel punto - dovendo scegliere - tanto vale che resti Silvio, almeno non ho contribuito a eleggerlo.