Per il sciovinista: so' francesi, non hanno la Ferrari, e allora se la sono fatta a fumetti :-) Commento ironico al limone a parte, Michel Vaillant ha il grande merito di far vincere al mitico Gilles Villeneuve un mondiale di formula 1, al volante della Ferrari Turbo 1980 (che, per la cronaca, non corse mai e servì come laboratorio per quella del 1981).
Max, la tua competenza mi sorprende! In effetti Graton amava tantissimo Gilles (e chi non lo amava, ahimé), il pèersonaggio della vita reale che più di tutti sembrava un eroe della fantasia.
Ehehehe :-) Devi sapere che da piccolo (1978 o giù di lì) ero appassionato di F.1. Mio padre pure, e comperava Autosprint in edicola (Per la cronaca, a mio parere la formula 1 più bella in assoluto rimane la Lotus 79, la seconda F.1 ad effetto suolo della storia). Erano anni eroici, dove un alettone particolare portato di notte da Forghieri contribuiva a dare quel secondo in piu' al giro :-)
I Michel Vaillant a Bologna si trovavano in una biblioteca (vecchi numeri del corriere dei ragazzi) e da Alessandro Distribuzioni (li' in francese, ahimè). Altri vennero successivamente tradotti (come Michel Vaillant contro Steve Warson)
Per finire, guardando sul sito dei fans italiani, ho visto una Vaillante F.1 2003: purtroppo, ora le auto si somigliano tutte, e anche la Vaillante non fa eccezione :-(
Vabbeh...
Ammetto che non conosco il fumetto ma sono un apposionato della 24 du Mans.Secondo me il film è una pena non tanto per l'interpretazione di personaggi dal fumetto al grande schermo (di cui non posso dire assolutament nulla) ma solo per la super banalizzazione con la quale si descrive la più grande gara automobilistica di sempre!E poi sono curioso... se alle leader si fotteva il motore o uscivano fuori per errore umano e questo non avveniva alle Vaillant l'avrebbero ucciso il Povero nonnetto? e con questo voglio esemplificare come se pure tra gli sceggiatori vi fosse un certo Luc Besson la trama è proprio una schifezza come è quasi assurdo che dopo le 24 h le due auto super rivali siano nello stesso giro della corsa o nche che la leader arriva a fondere all'ultimo giro e non ha dietro neanche un doppiato che solitamente si accodano per evitare un altro massacrante giro.Probabilmente c'è chi obbietterà che se cosi fosse il film non avrebbe avuto alcun senso però sono errori troppo grossolani come la totale "libertà di movimento" che hanno i piloti dal circuito e la totale scarsa valorizzazione che viene data all'alternanza dei 3 piloti che normalmente corrono in una gara di resistenza.In conclusione sicuramente un film godibile ma che con le corse di resistenza a poco a che fare ...
Una splendida biografia di Gilles Villeneuve: "Il piccolo aviatore", del sempre più bravo Andrea Scanzi, edizioni nonmiricordo.
Consigliata caldamente.
Pavel, discutere la realisticità di un fumetto è illogico. E questo film è esattamente un fumetto. Che si muove, ma sempre fumetto è. Concordo che la scelta della storia poteva essere migliore (tra l'altro qui ne hanno mescolate alcune tra vecchie e nuove). Però se penso a tanta fuffa derivata dai fumetti, questo film si distingue un bel po'.