Dopo tre ore di sofferenza al Palamazda (caldo, fumo, due sostituzioni del setup complete a opera di tecnici inetti e - soprattutto - una prima band di supporto insostenibile, i "Negro Amaro", occhio a questo nome, casomai capitassero dalle tue parti vai altrove), alle 00.20 abbiamo avuto il bene di veder comparire sul palco il
folletto pugliese di Molfetta. Ed è stato un grandissimo concerto. I suoi pezzi (ha suonato tutti i brani di "Verità Supposte") dal vivo, con una band di tutto rispetto (ma che bravo il pazzo che gli fa i cori, saltellante più di lui), guadagnano ulteriore energia. A margine: la sofferenza dell'attesa è stata un po' mitigata dalla band Apré La Classe, un eccellente misto di Salento, Francia, Manu Chao, reggae e punk.