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«I'm a picker, I'm a grinner, I'm a lover and I'm a sinner, play my music in the sun» (Steve Miller)
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Alberto Biraghi
Stai con me
La
trama merita di essere raccontata. Belli, giovani, innamorati, spiantati, vivono felici la vita tipo "che importa il conto in rosso se ci amiamo?" Lei, devotissima, è maestra, lui vorrebbe fare l'attore, ma insegna nuoto per sbarcare il lunario. Tutto precipita (si fa per dire) quando lui comincia a fere provini di nascosto.
Un'attricetta conosciuta per caso - il personaggio più improbabile nella storia del cinema - lo abborda e lo lusinga, sale in macchina con lui e per provarci scaglia il reggiseno dal finestrino (sia chiaro: non fanno nulla di più). Indovina chi c'è lì dietro in quel momento? La moglie coi figli. Mirabile metafora: il sole si trasforma in pioggia, la luce in buio. Aggiungi che lei si scopre incinta, che va al patibolo (pardon all'aborto) per rinunciare all'ultimo istante, che tutti vengono benedetti dal giovane amico prete (il secondo personaggio più improbabile del mondo), che lui diventa attore, e hai l'idea del mondo immaginato da Letizia Moratti, in cui la povera mamma cattolica è assediata da ostilità e superficialità. Un mondo meccanico, stereotipato, senza sfumature. L'incontro sotto la pioggia è realistico come un cartone giapponese: Giovanna Mezzogiorno - che era tanto bellina quando si incazzava con Accorso nell'ultimo bacio - recita come faceva in seconda elementare. Adriano Giannini recita molto peggio, ma è figlio di Giancarlo e quindi sta lì e lo pagano pure. I due gemellini (protagonisti dell'unica scena decente del film, quella della pipì al supermercato) sono biondi nonostante i genitori coi capelli nerissimi. Da dimenticare, quindi, ma c'è un dramma: il misfatto è stato consumato a spese nostre: questo spottone antiabortista, antidivorzista, cattolico e misogino è stato definito "
Film di Interesse Culturale Nazionale" e quindi è stato girato coi soldi nostri pro domo loro. Ignobile, dal titolo alla parola fine. Doverosa citazione per l'autore delle musiche, genere Celine Dion di serie B, scritte appositamente da certo "Vivaldi" - sempre a spese nostre - con testi in inglese.
04.07.04 11:17 - sezione
cinema