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Alberto Biraghi
Uzak
Un
film interessante, quasi muto, intimista, con fotografia splendida e ottima recitazione. Ma interminabile. Pause, silenzi e primi piani sui travagliati protagonisti, Mahmut (fotografo che ha trovato il successo a Istanbul dopo molta gavetta) e Yusuf (il cugino, venuto dalla campagna in cerca di lavoro che gli invade casa e vita). Un film sull'incomunicabilità, l'egoismo, la chiusura in se stessi, che in più ci mostra l'Istanbul moderna - locali eleganti, birra, film porno - come molti non se la immaginano. Può essere visto e apprezzato a patto di evitare lo spritz prima, altrimenti ci si accascia russando com'è accaduto a me.
11.07.04 01:13 - sezione
cinema