Ma armarsi e partire per il Golfo Persico no, eh? Potrebbe mettere in pratica le sue, di sparate...
Io non so più veramente cosa dire e cosa pensare, l'idea di emigrare che mi frulla nella testa da un pò, se alle prossime elezioni non cambierà qualcosa, dovrò proprio metterla in atto. Qui siamo proprio in una tragica barzelletta: Castelli che difende i giudici dopo averli definiti in tutti i modi fino ad ieri e avere mandato ispettori in ogni procura. E' possibile che le uniche parole di indignazione su questi argomenti si trovino solamente su qualche blog! La così detta opposizione dovrebbe scatenare un putiferio su argomentazioni del genere pittosto che perdere tempo sulle amenità di cui si occupa principalmente in questo momento. Ma forse io mi sono abituato "troppo bene" negli anni 70. Mi domando anche ma gli studenti di adesso non si incazzano più?
L'Ing. Castelli. Guardasiggilli della Repubblica. Mah. Intanto "intellettuali di destra" suona sinistro, molto sinistro se non fosse per quell'alone di ossimoro tragicomico che ne sfuma il significato (ma non era Goering che disse: quando sento parlare di cultura mi viene voglia di metter mano alla pistola?). Allora bene parliamone: chi sono gli intellettuali italiani di destra?
A parte gli ex comunisti, di questa specie rara ne conto pochini. Ah, Marcello Veneziani! A Marce' se ci sei batti un colpo! (ma forse non lo batte perche' non vuole incontrare la Fallaci che pare soffra di alitosi)
Quando si parla di cultura, arte, politica mi vengono in mente squarci di un tempo andato, quasi sacrale della vita italiana, tutta tesa a creare anche se qualchuno pensava a fare altro (soldi). Ora parlare del Signor Castelli (nostro dipendente in parlamento) è come parlare di anomini ruspanti padani che si sono messi in politica come tanti, a prendere una poltrona. L'essersi trovati al governo è stato un fatto terribile per questi personaggi, poerchè una volta seduti li come potevano giustificare le ingiustizie padane e allo stesso tempo dover votare leggi anti-padane? Ecco che si tira in ballo la cultura di "destra". La destra non ha e non potrà mai avere un "intellettualismo" attivo, in quanto è insito nel conservatore i transigente il freno all'evoluzione sociale del pensiero. Per la sinistra, che è votata a rincorrere il proprio succeso sventolando la bandiera della libertà, della libera opinione. Castelli, Calderoli e Maroni (tralascio il cocainomane) stanno li solo perchè non potevano che starci, a portare voti a Formigoni e Berlusconi, e questi non vedono l'ora di disfarsene. Un cerchio chiuso e infinito. Speriamo che si ritorni a fare vera politica. Oggi penso che Follini sia più temibile del nano portatore di disgrazie e di Casini che si fanno la Pera!!