Grazie per aver "scelto" Chef Express
Straordinaria esperienza riservatami da Chef Express sull'Eurostar delle 17.55 (quello teoricamente più veloce, ma tarda sempre 15-20 minuti, quindi impiega regolarmente le canoniche 4 ore e mezza) da Roma a Milano. E' da poco entrata in auge l'ennesima formula per la cena. Sostanzialmente ci si siede a un tavolo con piatti in porcellana e tre bicchieri a testa. Il vino (fa caldo, ho voglia di bianco fresco, ordino l'Orvieto, decente e di prezzo sostenibile, mentre l'alternativa targata Felluga costa il doppio ed è - ti pareva - "barriccato") arriva in gran pompa, con tovagliolo bianco, gesti da sommelier e goccetto d'assaggio mentre la "maitresse" sta impettita a mostrare la bottiglietta da 375 cc. Faccio qualche sceneggiata da intenditore che mi è inconsueta e poi sentenzio: "Buono, temperatura barolo, perfetta". Risponde "già, non è molto fresco" e me lo appioppa comunque. Anche l'acqua è tiepida ("abbiamo qualche problema col frigo").
Poi toglie i piatti e qualche bicchiere (tra cui il flute, che una volta era di plastica e serviva a contenere il prosecco fresco, offerto come aperitivo). Poi mette degli altri piatti più piccoli. Poi li ritoglie (non ho preso l'antipasto di pesce surgelato) e ne mette altri leggermente più grandi. Poi toglie anche questi e li sostituisce con altri leggermente più fondi. Mi dà della pasta scotta (una volta sull'Eurostar c'era la pasta al pomodoro o quella pomodoro e tonno, semplici, calde, buone, fatte al momento). Cambio di piatti (stavolta almeno erano stati usati) e "filetto" con le solite melanzane. Cattivissimo, di cartone, insipido (una volta facevano gli straccetti di manzo alla rucola fresca, espressi anche loro, niente di ché ma onesti). Il conto è circa il 30% in più del solito. Manca solo la frase "grazie per aver scelto Chef Express".