Così, a pelle, lo credo anche io. Mio figlio inizia quest'anno il liceo e l'esperienza che ho avuto con i professori delle medie è stata, sorprendentemente, più che positiva. Con tutti i casini che comunque la scuola ha, intendiamoci, però ho trovato persone che, se pur trattate come pezze da piedi dallo stato ed assaliti quotidianamente da genitori isterici convinti che la scuola debba risovere tutti i problemi dei figli (loro hanno altro da fare) si fanno il culo per cercare di tirare avanti in modo intelligente le cose. Ti dirò che nei colloqui che ho avuto l'anno scorso con i professori, spesso anche con quelli politicamente di centro-destra (vivo in una piccola cittadina e ci conosciamo tutti), al solo nominare la Moratti cominciava un vero putiferio di improperi.
sei un bravo papà alberto. che bello il titolo di quel tema. oggi nessuno dei giovani legge. solo pochi e solo cazzate. i romanzi sono una parola che già così li infastidisce. questo, a mio avviso, è indice di un rifiuto profondo e pericoloso. qualcosa sulla quale, per primi gli insegnanti, per secondi i genitori, dovrebbero riflettere. perché i romanzi sono tanti, e tutti possono trovarci dentro qualcosa di sè, bisogna solo avere un po' di curiosità. ecco, forse è proprio la curiositò che manca. fai anche un giro tra dei ventenni e chiedi quali sono le loro letture, che quotidiani leggono, se ne leggono, che film vanno a vedere al cinema. il risultato è inquietante.
Così a occhio la scuola di tua figlia sembra decente. Per mio figlio (anche lui prima media, a Brugherio), noi genitori ci troviamo a tirare madonne contro la Moratti, è vero, ma molte di più contro un preside che sta cercando di far fuori i maestri o professori più impegnati contro la riforma e che sta usando questo comprensorio come un suo feudo.
Un piccolo esempio positivo, che fa sperare, è il seguente. Tutte le insegnanti che lo scorso anno scolastico avevano le quinte elementari, riprendendo le prime hanno rifiutato l'utilizzo dei libri di testo riformati e doteranno i bambini di fotocopie dei libri del corso passato.
E' vero, gli insegnanti tengono duro ed anzi, sembra che più si tenti di farne dei semplici impiegati statali, più loro tendano ad affermare la propria dignità e la propria indipendenza.
Peccato che al "burocratese" non riescano (o non possano) a sottrarsi neanche loro; cito a memoria (ma erano molte di più e più eclatanti):
- attività grafico-pittoriche = disegno
- team pedagogico = gli insegnanti (del modulo..?)
- dirigente scolastico = direttore/direttrice
E da sempre mi chiedo: perché "Pubblica Istruzione"? Allora si dovrebbe dire Ministero dei Pubblici Lavori.
Mah!