Perchè forse è l'unico modo per far sentire la sua voce. Prodi ha una grande legittimazione popolare, è il leader naturale del centrosinistra ma non è a capo di nessun partito.
Prodi è paragonabile al condottiero di un esercito composto da diverse armate, guidate da generali riluttanti a mettersi sugli attenti dinanzi al loro comandante. Se mi è permesso di continuare con questa metafora militare, la guerra, cioè la campagna elettorale, non è ancora iniziata e quando non c'è una guerra non si sente il bisogno dei condottieri.
Forse però i generali del centrosinistra non hanno capito che la guerra è ormai imminente e che occorre mettere subito a disposizione del "comandante" Prodi tutte le forze.
Secondo me, una soluzione che permetterebbe a Prodi di acquisire maggiore peso politico sarebbe quella di assumere la guida diretta della Margherita. Ipotesi, quest'ultima, non proprio irrealistica, se si considera la forte influenza dei prodiani all'interno della Margherita e il diffuso malcontento della base del partito nei confronti dei suoi leader, primo tra tutti Rutelli.
Meglio così che quando i politici di sinistra, per parlare del futuro della loro coalizione, scrivevano lettere aperte su Il Foglio (che poi è successo l'anno scorso)
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