Mademoiselle Guillotine aveva ragione
Ho tolto dal sito il paio di post in cui una serie improbabile di principi e principesse (o, più realisticamente, "sedicenti tali") si sono liberamente scambiati sulle mie pagine - ovviamente senza chiedere il permesso - insulti molto poco nobili. L'ho sempre pensato, non importa di chi sei figlio o nipote, se sei un cialtrone resti un cialtrone, qualunque sia il colore del tuo sangue. E il blu dei tizi in oggetto doveva essere un po' scolorito, vista la logorrea condita da strafalcioni più da osteria che da sala da tè. Detto questo, aggiungo la ragione della rimozione di questi post, che peraltro hanno contribuito al buonumore di tanti lettori che passano di qua: paura, sana e sincera.
Già, anche se legalmente non ho nulla da rimproverarmi, ho paura che dei simili fuori di testa (perché, voglio dire, persone che spazzano Internet a raffica litigandosi su chi di loro discende dal Barbarossa, tanto tanto normali non possono essere) dopo essersi vomitati addosso ingiurie e improperi, comincino con armi più invasive del turpiloquio, senza curarsi di chi capita in mezzo. Con questo gesto li invito quindi formalmente ad andare scannarsi al Convento dei Carmelitani Scalzi o dove più loro aggrada, ma non a "casa" mia. Spero di essere stato chiaro. Rivolgo un pensiero riconoscente ai miei fratelli Giacobini, che a questi perdigiorno (veri o presunti) tagliavano la testa con sommo gusto. Aggiungo che denuncerò, non al Presidente della Repubblica, che mi sentirei un tantinino coglione, ma ai gestori del rispettivo provider per la chiusura dell'account ciascuno di questi sbarellati che si rifacesse vivo, sia su questo sito, sia per posta.