er core de roma se chiama Rugantino, allo specchio: l'italiano "verace!".
Ndò và fà danni ma piace per simpatia e allegria e... in fondo dietro la facciata furba e scaltra che schiva sempre er sacrificio superficiale se và a infilà in quello mortale, per scanzoneria, pe scommessa sì aggiudica dar destino la propria vocazione vera... pijà per culo se stesso e la mala sorte a costo de la morte.
Il dualismo eterno tra il bianco e il nero per Rugantino si fonde in un arcobaleno de colori da non faje più riconosce la realtà di quel tempo, in lui trascende, nell'atto finale, lo spirito libertario e burlone che nella Roma papalina del 1800 non era molto apprezzato dal regime clericale, per amore e per orgoglio rifiuta la grazia e non abiura, per questo la sua immagine richiama ancora l'attenzione dei giovani di ogni età e tra una risata e nà battuta ce trasmette ancora un'emozione vera! Come pe di: sarò pure diventata nà maschera romanesca, un popolano che apri la pirma breccia de porta in trestevere. Morto per orgoglio e per amore e non solo pe sfizio, ho dimostrato a tutti che er coraggio se addopera pe na cosa seria e non pe cazzarà.