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«Ma io sono fiero del mio sognare, di questo eterno mio incespicare» (Francesco Guccini)
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Alberto Biraghi
Aeros
Tre grandissimi coreografi americani (David Ezralow, David Parsons, Moses Pendleton), un produttore italiano coi controcazzi (Antonio Gnecchi), una schiera di atleti straordinari dalla nazionale bulgara di ginnastica artistica. E' la ricetta vincente di Aeros, spettacolo di danza acrobatica in scena a Milano (fino a oggi ahimé) allo Smeraldo. Due ore che volano (letteralmente, assieme agli acrobati che volano sul palcoscenico) e stupiscono. Pochi i momenti debooli, straordinaria la progressione, fino alla scena finale, vero spettacolo pirotecnico di corpi umani che sfidano la forza di gravità. Dopo le ultime esperienze con Momix e Parsons - un po' deludenti - ero scettico.
Invece ho assistito a uno spettacolo straordinario. A margine: molto meno straordinaria la
location, il teatro
Smeraldo, in cui l'unico segno della recente "ristrutturazione" (come all'
Anteo, l'impressione è che si una scusa per incassare un po' di contributi pubblici), è uno sportello che accomuna il ritiro dei biglietti acquistati online con i rimborsi, cosicché chi ha pagato di più (ci sono le commissioni sull'online, assurdo visto che gli dai anche i soldi prima) si cucca pure una coda. Uno potrebbe anche passarci sopra, ma diavolo, chi è l'idiota che ha deciso di invertire la posizione di biglietteria e guardaroba, cosicché le file stanno proprio davanti alle porte di ingresso?
28.11.04 12:25 - sezione
teatro