Lo scrittore maledetto ma non troppo, che si fa canne a ogni ora, vive tra le nuvole, gira vestito da straccione sennò non ha l'ispirazione, eccetera è uno stereotipo molto sentito in America. Alcuni riescono a costruirci cose straordinarie (per esempio
Paul Auster), altri toppano e scadono nel trito. E' il caso di questo
Wonder Boys, passato a meteora nel 2000 e subito scomparso, nonostante Michael Douglas nel ruolo principale e un giovanissimo
Tobey Maguire, futuro
Spider-Man. Il difetto più grosso è frequente nei film americani che vogliono essere colti: viene spiattellato ogni dettaglio della storia, che si conclude con un lieto fine in cui il nostro capisce tutto della vita, si redime, diventa papà. Un film abbastanza inutile, a parte un paio di scene argute.