se ti è piaciuto, ti consiglio caldamente "the believer" di qualche anno fa. trovabilissimo, anche da blockbuster e cagato zero da nessuno. perché viviamo in un paese culturalmente sottosviluppato.
Grande Rod Steiger vero?!
Se ti piace il genere questo era un film flop
che però io ho adorato, te lo consiglio.
C'è una Zelwegger agli iniszi veramente fresca.
http://www.imdb.com/title/tt0120793/
Io consiglio TUTTI i libri di Chaim Potok, grandissimo scrittore, uomo intrinsecamente di sinistra, rabbino e cappellano militare ebraico nella guerra di corea, venuto a mancare due anni fa.
Leggetevi "il mio nome e' Asher Lev", ad esempio o "l'arpa di Davita".
achab, "the believer" e' un film senza capo ne' coda, malgrado sia realizzato in maniera impeccabile.
Non vedo proprio come possa essere paragonato ad un'opera che ispirata a romanzi che parlano del dialogo tra ebrei chassidim ed ebrei ortodossi o liberal semi-assimilati.
Sull'argomento hassidim a me era piaciuto anche Yentl con Barbra Streisand, chi lo ricorda?
berja, the believer non è affatto un filmettino senza capo né coda, semplciemente ben girato. è un film filosofico e pieno di interrogativi inquietanti sull'essere ebreo in generale. e in particolare anche sulle differenti visioni dell'ebraismo all'interno dell'ebraisimo. E' un film bellissimo e intenso. deduco dal tuo commento che non ne hai capito un cazzo. non è un problema, ma non venire fare il "mereghetti" con me. del resto, devo essere sincero: nella maggior parte dei casi trovo i vostri commenti ai film molto molto prevenuti e di un massimalismo politico d'altri tempi. cazzo, sembrate l'applicazione pratica del prinicipio marxista secondo cui l'arte è solo sovrastruttura dell'economia. ho visto qui parlar bene di "come te nessuno mai" e stroncare film come "la malaeducacion", solo perché nopn sufficientemente anti-clericale.
Io credo che Amos Oz troverebbe "the believer" un ottimo film per spiegare cosa è e cosa singifica per gli ebrei essere ebrei, e non poter che fare a meno di esserlo.
achab sei un poveretto, tutta la tua spocchia la puoi rimettere da dove l'hai tirata fuori. chi ti scrive viene da anni di studio universitario di storia e critica del cinema e conosce abbastanza approfonditamente le tematiche ebraiche per poter dire cio' che vuole di quel film; poi pure se fossi stato l'ultimo ignorante fascista ed antisemita della terra avrei lo stesso diritto di dire cio' che voglio, chi non ha capito un cazzo, o borioso saccente supponente, sei proprio tu.
ripeto: quello per me è un grande film, e anni di università e di studi ti dovrebbero aiutare a capire che non è robetta. non mi pare di averti detto null'altro di offensivo, a parte forse l'aver utlizzato la parola "cazzo". per quella ti posso chiedere scusa. In ogni caso, non mi pare un buon apporto di argomentazioni il dire che si viene da anni di università e di studi. Potrei venirci anche io, ma non mi piace rivendicarli come dimostrazione di acume e intelligenza.
non mi reputo ne' intelligente ne' acuto, sono semplicemente ben preparato in ambito di storia e critica del cinema, non mi sto rivendicando nulla.
se per te non e' insultante dire "non hai capito un cazzo" il tuo livello di acume e di intelligenza non si elevera' ne' con anni di studi unversitari ne' con molteplici e ripetute visioni di "the believer".
"sono semplicemente ben preparato in storia di critica e del cinema". questi sono giudizi che spetterebbe agli altri dare. chi se li dà da solo, novanta su cento è perché non ci crede nemmeno lui. comunque, non sei obbligato a dialogare con me. io ho le mie idee, quando qualcuno mi convince, son disposto a metterle in discussione ben volentieri.
uno che scrive "non hai capito un cazzo" non ha propriamente la stessa attitudine di chi vorrebbbe proporsi come colui che ha le proprie idee ma "son disposto a metterle in discussione ben volentieri"...
scripta manent
"the believer" per me e' un film sull'alienazione, sulla dissociazione, sulla contraddizione portata all'estremo; certo sono temi facili da applicare all'ebraismo ma non ci ho visto nessuna specificita' ebraica nel film in se'; l'ebraicita' (molto relativa e formale) del protagonista e' puro contorno.
un rotolo della torah, uno zizzit e una kippa' non fanno un ebreo.
no, non fanno un ebreo, certo Berja, siamo d'accordo. ma l'idea che tu ci abbia trovato solo un rotolo della torah, uno zizzit e una kippà... mi fa riflettere.
Ti è forse sfuggito un pezzo, questa frase:
"Io sono tutto, tu non sei niente". secondo il protagonista il primo comandamento divino.
il comandamento che forgia il mito di Abramo. Abramo che Dio costringe quasi fino al sacrificio del proprio figlio Isacco, è la prova che il Signore degli ebrei vuole dal proprio popolo una resa senza condizioni, una perenne condanna di alienazione, una identità malferma che la Legge destina con crudeltà alla persecuzione. questo spinge il giovane studente del talmud Denny a rifuggire in preda all'angosica la propria origine, fino al nazismo. senza però, riuscire a fuggirla, concetto ben mostrato dalla scena ricorrente di lui studente che cerca di scappare per le scale "escheriane" della scuola, senza mai arrivare al pianto terra. E ancora, sull'Olocausto, si domanda il protagonista:
che popolo è quello che non reagisce a tanta crudeltà? Chi potrà adorare un Dio che crea la propria gente perché venga sottoposta senza reazione allo sterminio? Nella storia, non è vero che il popolo ebraicio non abbia reagito allo sterminio, si pensi solo all'insurrezione tragica e orgogliosa (il più grosso orgoglio, forse, della storia di un popolo oppresso) del ghetto di Varsavia. Ma questi sono gli interrogativi che si pone il protagonista scomodo del film. Che non si limita a srotolare una torah, come dici tu, berja, ma studia, legge e legge ad alta voce per tutto il film. Il nazismo, la dissociazione mentale sono questi puro contorno. ripeto, secondo me non hai voluto, forse inconsciamente, saperlo guardare questo film. Sicuro che tanto era un film su un giovane nazi skin e sulle "devianze" solo ben diretto. E pensare che la regista ci ha messo 20 anni per farlo. 20 anni non sono bazzeccole.
comunque, la mia frase era "se qualcuno mi convince, sono disposto volentieri a mettere in discussione le mie idee". E parlavo di idee, non di anni di università o di studi di critica cinematografica.
achab hai la duttilita' mentale del granito.
tieniti le tue certezze, mi tengo i miei studi e i miei dubbi.
berja, è un po' comodo rispondere così, senza nessuna argomentazione. sopratutto dopo che io te ne ho offerte a bizzeffe per avvalorare la mia opinione secondo cui l'ebraismo in "the believer" non è affatto un contorno.
tienitele tu le tue certezze, comunque, io non ne ho. è tutta lì la questione: chi crede di essere "colto" e "intellettuale" di default non vede che fette di prosciutto.
"Nessuno è più generoso di chi distrugge se stesso." (Carmelo Bene)
Buon Natale
questa polemica mi ha scocciato. stiamo approfittando dello spazio messo a disposizione dal dott.biraghi per un battibbecco inutile.
se per te, achab, creare il personaggio di un ebreo nazistoide ed antisemita e' puro contorno e non il cuore della dissociazione non so proprio che dire.
Poi continui a rompermi le balle su cose che non ho mai detto, ne tantomeno pensato.
aggiungo che in quanto non cattolico e non cristiano me ne fotto del natale.
beh, del natale me ne fotto anch'io da quando sono nato. e allora?
dì la verità, berja, tu "the believer" non l'hai mai visto.
"e non ha mai criticato un film senza prima prima vederlo"
alberto, sto leggendo ora il libro (Denny l'eletto). Iniziato ieri, letto già metà: è scorrevole ma intenso allo stesso tempo. Se uno proprio non potesse fare a meno di vedere il film (in italiano, ma eventualmente anche in lingua originale) dove può sperare di trovarlo?
grazie
io ho 14 anni...nn ho visto il film,ma lo sto cercando...
devo dire k qst libro mi ha dato molto..mi ha ftt capire cose k ignoravo sugli ebrei...e mi è piaciuto davvero molto...
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