rap, nome d'arte di chiara rapaccini. illustratrice, pittrice, narratrice di racconti horror e satirici per bambini. ha illustrato di tutto nel corso della sua lunga carriera di frantumatrice dell'immagine di bambino: un esserino da coccolare e tenere al riparo dalle brutture del mondo, ma anche un fetentone in erba come poi i più fortunati di noi sono diventati. da qui una serie di libri che nessuna mamma berlusconiana comprerebbe mai, ma tutte le altre sì (soprattutto la galleria di mamme oscene e pazze di M'Ama)
Bibliografia storica
La casa impossibile, Einaudi, 1991
Merendine, Giunti, 1994
Ti voglio bene ma non ti amo, Giunti, 1996
La vendetta di Debbora (con due "b") , Piemme, 1996
Dammi un whisky, Samantha, Giunti, 1997
Povera Barbi, EL, 1997
Ehi, ci siamo anche noi! , Emme, 1999
Una mano bianca nel lago nero, EL, 1999
Mi sa che ciò la febbre! , Emme, 1999
Mio fratello è una bestia (senza offesa per le bestie) , Emme, 1999
Sono grasso, Emme, 1999
SOS sorella in arrivo, Emme, 1999
Creiamo il mondo! , Piemme, 2000
La musica del diavolo, Walt Disney Company Italia, 2000
Viperette. Catalogo della mostra, Lizard, 2000
Ho paura di un angelo, Emme, 2001
Debbora va in tivvù, Piemme, 2001
M'ama, Buena Vista, 2003
Debbora in lov, Piemme, 2003
paolo bellino, che si industria nel tentare di far scendere dalle macchine (che lui si ostina a chiamare altezzosamente "vetture") ogni italiano contemporaneo, anche nella speranza di far calare le spese mediche del sistema sanitario nazionale, sconvolte dalla quantità di obesi che potrebbero invece essere in forma semplicemente pedalando per fare i loro dieci km quotidiani.
biciclette recuperate da ogni dove (la più lontana viene da un lungo periodo di immersione in un fiume belga) e trattate ognuna in modo diverso, rese più fluide, meccanicamente crude, esteticamente superbe.
da oltre un anno non produce altro che bici a ruota fissa, da qui il soprannome, che pensa di tatuarsi sulla fronte, di "rotafixa". maestro, santo, poeta e ispiratore della new wave ciclistica nota ovunque al mondo come "i fissati della fissa", pistard urbani che fanno della bici scarna ed essenziale un oggetto da venerare e far correre, in scia dietro autobus, scooter ed altra ferraglia simile.
nacque professionalmente giornalista, morirà artigiano, in alternativa pezzente.
si é iscritto ad un corso per santoni fanatici, tenuto da gianni letta. ma ha pagato la retta con un assegno a vuoto....
le sue bici, in ordine d'apparizione:
- lucia zen (bici luminosa)
- teti undine (arrugginita)
- tonnarella (profumata)
- le monde (collage con giornale omonimo)
- ferro&vino (fixa, colorata con dolcetto d'alba)
- kamikaze (mtb, collage con giornale arabo, mestavanarrestà davanti alla sinagoga)
- lucia nera (fixa da passeggio)
- s.graziella avvelenata (graziella fixata, maggiorata e trattata col verderame)
- carbonella (fixa veloce, telaio in carbonio matrattato alquanto)
- velocyclette (fixa da urlo, l'ultima, la più bella)
solo alcune di queste, le più amate del momento, saranno in mostra.