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Alberto Biraghi
Shir del essalem
Dal sito del
Piccolo Teatro:
«L’erede della tradizione yiddish Moni Ovadia, il musicista serbo-croato Aleksandar Sasha Karlic e il cantante palestinese Faisal Taher, insieme per un concerto-spettacolo che è un inno alla pace e alla tolleranza, in cui le voci di artisti di differenti culture e nazionalità si intrecciano per cantare le musiche delle tre religioni monoteiste: cristiana, ebraica e musulmana». Un concerto austero, ostico, a volte duro da digerire, ma di grande valore artistico. Questa volta Moni resta serio (salvo per il contentino finale, la barzelletta sugli ebrei con accento italo-askenazita), canta poco, ma parla molto di pace.
"Shir del essalem" è un titolo composto da tre parole ciascuna nella lingua di una delle tre grandi religioni monoteiste: Cristiana, Ebraica, Islamica. Tre religioni con punti di contatto straordinari, accomunate da un messaggio di pace. Andare a vedere questi spettacoli solleva un po' il morale: in questa Milano berlusco-leghista ci si può ritrovare - come stasera - seduti accanto a Umberto Eco e Gherardo Colombo, a sentire un uomo saggio che racconta il valore dello studio, smonta i luoghi comuni sulle "guerre di civiltà", mette in guardia da chi dice "Dio è con noi", la frase di triste memoria riproposta oggi dal fanatico George Bush.
Moni porta sempre una bella boccata d'aria pulita.
04.12.04 00:53 - sezione
teatro