direi, per dirla con hanna arendt, che siamo di fronte ad un caso di "balanlità del male". si eseguono gli ordini, non ci si interroga su ciò che si fa, si esegue e basta. se poi questi ordinin sono quelli di pestare a sangue, sulla base dell'invenzione secondo cui un agente era stato ferito a morte con un coltello, questo non importa. il mondo è pieno di uomini che preferiscono eseguire senza interrogarsi. l'importante è non prendere posizione, non farsi domande. Quello che è successo alla Diaz dimostra chiaramente certa gente non veda l'ora di picchiare duro altra certa gente. tutti mascherati dietro "gli ordini" e le divise.
interessante notare come repubblica, per tacere del corriere, metta la notizia in totale secondo piano. bello invece, il titolo del manifesto, come quasi sempre: "era notte". appunto, la notte della repubblica.
che poi non capisco come il brutale pestaggio di piazza manin - a freddo su persone con le mani alzate - per non parlare degli innumerevoli atti di violenza non abbiano portato a nessun altro processo.
mi piacerebbe reincontrare quel simpatico agente della digos in borghese che la notte del 20 mi disse: "domani vi ammazziamo tutti". O quegli agenti che a mitragliatore spianato ci hanno svegliato il giorno dopo...
un qualsiasi governo che volesse essere minimamente civile dovrebbe porsi come primo impegno la defascistizzazione delle forze di polizia...
Penso che avesse ragione Pasolini. Se un pitbull ti azzanna di chi è la colpa? I poliziotti sono carne da macello,sono cose, li addestrano apposta mandandoli negli stadi. E' come cercare di fermare un pitbull... E' gravissimo, ma fa molto più schifo che i fini, gli scajola,ecc, se ne stiano ben fuori da ogni responsabilità. Chi è l'addestratore di pitbull?
Eppoi io credo che si sapesse MOLTO prima che sarebbe stato un massacro, molto prima è stato preparato il casino e adesso si finge di bastonare i cani.... Voglio emigrare!
sì, pasolini aveva ragione. ma chi esegue gli ordini, senza interrogarsi, è colpevole comunque.
E' appunto "La banalità del male". la sua banalità non lo rende per questo meno grave. al massimo più sconcertante.