Spesso abbiamo gusti diversi, Alberto, ma questa volta concordo in pieno! Sono uscito dal cinema contento e non mi capita spesso ultimamente (questo non sarà un giudizio critico approfondito ma anche le sensazioni "a pelle" contano).
Dai film di Woody Allen si esce sempre con il sorrisetto stampato in faccia. La leggerezza, sostenuta dall'immancabile swing, con cui il Mr.Konigsberg affronta anche le cose più dolorose della vita, mi è persino stata d'aiuto in momenti difficili. Devo molto a questo signore. Detto questo mi sento di dire che questo Melinde è un pochino più debole di altri, probabilmente anche il doppiaggio non è molto riuscito. Non vorrei che Woody si senta ormai obbligato a fare il suo film annuale. Forse un attimo di riflessione? Non so. Comunque è sempre delizia per gli occhi e per le orecchie......................
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Il commento di Edoardo Semmola su l'Unità, cui mi associo.
Melinda è romanticamente tragica e nevroticamente comica, come la vita. Melinda è la vita vista dai suoi opposti punti di vista: commedia e tragedia, leggerezza e ineluttabilità. Per questo ce ne sono due: sono Melinda & Melinda, ovvero una tragi-commedia brillante e raffinata, il miglior Woody Allen dall’inizio del millennio. Melinda è la bravissima Radha Mitchell che insieme ad un folto gruppo di personaggi super-alleniani mette in scena con energia uno dei temi più classici del regista: il punto di vista dell’arte sulla vita. Allen non recita ma ritroviamo in Will Ferrell (non a caso presente solo sul lato comico della storia) il suo alter-ego, mentre dalla Mitchell sale l’eco di Diane Keaton e Mia Farrow.