De Mita, un no ironico «Gli uomini di Romano ne saranno rassicurati»
«Ho dato il mio contributo per mettere fine a questo spettacolo avvilente»
Maria Teresa Meli
Ciriaco De Mita ama i «ragionamenti». E ieri, alla direzione della Margherita, ne ha fatto uno ad alta voce che è durato quasi un' ora. Ciriaco De Mita odia l' «impolitica». E questo spiega perché gli è difficile capire come sia potuto succedere che un «tecnico» da lui indicato alla presidenza dell' Iri sia poi finito a fare politica. Certo, la diffidenza che l' ex leader scudo crociato prova verso Romano Prodi trae origine da diversi motivi. Alcuni personalissimi. Come, per esempio, l' indelebile ricordo del ' 96, quando l' allora candidato premier del centrosinistra non volle dare a De Mita, ancora troppo intriso dei sapori della prima Repubblica, il simbolo dell' Ulivo e l' ex segretario Dc fu costretto a candidarsi con una lista «fai da te». Altri di carattere politico: De Mita è infatti convinto, al contrario di Prodi, che i partiti non debbano essere cancellati a colpi di liste unitarie. Ma la ragione principale dello sbigottimento che l' ex segretario Dc prova, ogni qual volta vede Prodi indossare i panni del leader politico, nasce proprio dal fatto che il «mestiere» del candidato premier della Gad era assai diverso, nel passato. E per quello era tagliato, secondo l' ex segretario Dc, non per altro. In questi giorni De Mita ha attaccato Prodi spesso e volentieri, lo ha rimproverato e criticato. Ma ieri ha fatto di più. Lo ha preso in giro. E ha concluso così il suo lungo ragionamento: «I prodiani hanno detto che se De Mita votava contro allora significava che il documento della direzione era vero, che veniva fatta chiarezza e che loro lo potevano votare. Quindi voterò contro, qualsiasi sia il documento. È il mio sacrificio per l' unità del partito». Là per là Arturo Parisi non ha capito l' ironia e si è affrettato a smentire le frasi attribuite ai prodiani. Ma è stato, naturalmente, inutile. De Mita aveva già deciso di dare il suo «contributo alla fine di questo spettacolo avvilente» con il voto contrario. L' unico. E uscendo dalla riunione non ha saputo risparmiare un nuovo sberleffo all' indirizzo del candidato premier della Gad. Nè ha voluto rinunciare a ricordare all' ex presidente della Commissione europea grazie a chi cominciò la sua fortuna: «Prodi io l' ho aiutato a nascere, figuriamoci se ora posso aiutarlo a morire. E perciò, per farlo sopravvivere, ho votato contro». Con questa frase l' ex leader Dc si è congedato dai giornalisti, rimuginando sul Prodi «che personalizza», che rompe «e poi va a mediocri mediazioni», che ha l' «ossessione» delle primarie e delle liste unitarie, del Prodi che con un «accorgimento tecnico» vorrebbe «forzare i processi politici». Ma con l' ex presidente della Commissione europea De Mita, ieri, si è invece "virtualmente" congedato regalando ai cronisti un' altra battuta: «Quando il livello della discussione tocca queste altezze - ha detto l' ex segretario Dc - c' è da preoccuparsi, non per la politica... ma per i medici».
Che De Mita sia uno politico spregevole, non ci piove. Credo sia il peggio che l'Italia abbia dovuto sopportare.
Ma non racconta balle quando dice di averlo "inventato" lui il Prodi politicante.
Prodi era imbevuto di Democrazia Cristiana fino al midollo e alla presidenza dell'ENI non ci è andato per la sua bella faccia (fosse per quella non dovrebbe nemmeno andare nell'edicola sotto casa) o per le sue fantastiche doti manageriali...
Suvvia, siamo seri: molti in Prodi ci vedono il salvatore della patria, per me resta un mancato prete democristiano.
Io invece credo che Romano Prodi abbia fatto un percorso di crescita politica, umana e intellettuale non da poco. Per me, in un'epoca in cui i percorsi dei "nostri" politici (salvo rare eccezioni) sono stati tutti a ritroso, questo è un valore importante.
Lo credo per la coerenza che dimostra da anni, per quello che ha detto a Milano, per come si sta comportando con la truppa di cialtroni e idioti che deve coordinare. Non è un salvatore della patria (del resto non so tu, ma io non ne vorrei proprio), ma è una persona colta, sensata e intelligente. E' l'unico presidente del Consiglio da cui io mi sia sentito rappresentato nella mia vita ed è la persona più valida di cui disponiamo.
Sarà anche un mancato prete, ma con l'alluvione di braccia sottratte all'agricoltura (e anche peggio) che ha devastato la sinistra, credo che Romano sia l'unica chance che ci resta.
E' un mio limite e me ne rendo conto, ma quando sento parlare Prodi me lo immagino sorridente, vestito di bianco e con lo scudo crociato sul petto.
Purtoppo le persone non cambiano, anzi col tempo peggiorano: Prodi è democristiano nel profondo delle sua anima.
Poi possiamo benissimo dare ragione a Montanelli: tappiamoci il naso e votiamo...
Aleph, sono in totale disaccordo con la frase "Purtoppo le persone non cambiano, anzi col tempo peggiorano". La mia esperienza mi convince del contrario. Che possa cambiare un "quasi-prete-democristiano-fino-al-midollo" capisco sia difficile da accettare (io lo accetto, tu no, due posizioni altrettanto legittime). Ma le persone cambiano. Alcune migliorano, altre peggiorano. Ma cambiano eccome! Io ho creduto alla buona fede di Prodi nel suo discorso a Milano. E non è facile che un politico mi convinca, soprattutto se di provenienza DC :-)
non c`entra niente, ma ho letto i commenti di `Kulako impenitente` sulla sezione `buon natale un cazzo` ....alberto, non ti ci mettere nemmeno a colloquiare con quell`idiota, e` solo una perdita di tempo...
Non mi ci metto a tal punto che ho filtrato i suoi IP :-)
hai fatto piu che bene alberto
prodi, al momento attuale e' ben piu' a sinistra non dico di d'alema, che anche castagnetti e' piu' a sinistra di d'alema, ma anche del propagandato veltroni.
e' vero, e' un boiardo democristiano, ma meglio un vecchio boiardo democristiano che un ex-giovane rampante diessino.
almeno sai che avra', nella sua morale, dei punti fermi, il diessino svendera' il tuo culo al padrone di turno per il solito misero piatto di lenticchie.
se non possiamo fare la rivoluzione, meglio un pavido socialdemocratico che un opportunista ex-fintocomunista.
A maggior ragione ribadisco il montanelliano invito: tappiamoci il naso e votiamo...
Prodi, signori miei, è un democristiano convintissimo mascherato da catto-comunista perchè in questo momento così gli conviene...
una bestia politica della peggiore specie, uno di quelli che quando ti sta per fare il srvizio, prende la vasella e ti chiede anche per favore!!!
ad alberto, a quanto pare suo convinto estimatore, mi sento di dire che sono buoni un po' tutti, a destra e a sinistra, a mettere insieme 10 parole sensate piene di buoni propositi e speranze...è il loro mestiere, e che la cultura spesso è un metro di giudizio fuorviante! sono le radici a parlare di te, i tuoi dogmi ideologici che, raramente assieme al buonsenso, ci sono sempre...nel politico come in ognuno di noi!! io, per mia educazone, diffido sempre di coloro che sputano nel piatto dove hanno mangiato; e nel caso di Prodi, dove si sono abboffati fino a scoppiare!!! ti consiglio una lettura edificante: "I GIORNI DELL'IRI", di Massimo Pini (strettissimo collaboratore di Bettino Craxi, quindi non quel che si suol dire "un fascio"); schizzo di una pagina importante e famigerata del dopoguerra italiano, di cui il bel mortadellone si è reso triste protagonista. dopo la lettura tornerai carico di meraviglie!!!
C'è molta disinformazione in questo sito che esprime giudizi sommari su personaggi come De Mita che hanno lottato, in tempi difficili,per far crescere, nel nostro paese, la democrazia e la libertà di scrivere anche le cattiverie che qualche navigatore senza bussola si vede costretto a leggere per colpa di chi non riesce ad uscire dai soliti luoghi comuni perchè, sazio del proprio benessere, si nasconde dietro i pregiudizi dell'ignoranza in quanto consapevole della propria inferiorità culturale che da sempre lo affligge.
P:mo presidente in relazzione alla dichiarazzione fattovi da ANGELO VILLANI SA mi sento in dovere come da vecchio democristiano a commentare quanto segue:ANGELO VILLANI sta^perdendo il cervello. sono amareggiato in quanto 1^se^ non era x voi il villani non si sarabbe potuto salvare dai suoi ........ 2^ non si e visto da nessuna parteche un personaggio di alta carica istituzzionale debba essere preso x i fondelli dal villani
Non c'è più rispetto per chi fa politica, questo lo dobbiamo algi ex della politica e a quelli che nella Seconda Repubblica non hanno avuto la capacità di far diemnticare Tangentopoli e la prima Repubblica.
La scelta di Villani di aprire una discussione, in modo sicuramente irriverente, con l'On De Mita, nasce proprio dal fatto che quest'ultimo non stava garantendo più la vera crescita di una futura classe dirigente. Io ti invito a verificare il quoziente intellettivo e le capacità espressive e di logica del nuovo delfino di De Mita, l'On Sica, simpatico ragazzo utile alla margherita per i soldi che impiega per pubblicizzare la stessa ma null'altro che questo. Forse Villani ha mancato di rispetto, ma posso assicurarti che la spigolosità dell'On De Mita con parole più diplomatiche avrebbero avuto la stessa irriverenza. La cosa bella è che l'unico che è riuscito ad aprire ai giovani e a maturare, negli ultimi mesi di lontananza da De Mita, una visione di futura classe dirigente è proprio Villani. La dialettica aspra a questo punto resta la sola via per vedere comprese l'esigenze dei giovani della Provincia di Salerno
salve, sono passati circa due anni dai vostri commenti , oggi ci accingiamo a votare per le primarie del pd . una delle qualità dell'on de mita è quella di vedere prima degli altri gli scenari futuri .
cosa pensate oggi di prodi e della sua maggioranza politica? cosa pensate dei micropartiti che stanno nascendo a causa del pd? "cose che l'on de mita con preoccupazione ha sempre sollevato prima che accadessero"
a proposito di villani: è risaputo che il presidente villani avrebbe voluto prendere il posto del vicepresidente valiante in seno al consiglio regionale , mentre l'on. de mita ha premiato l'amicizia di lungo corso con valiante.solo che villani non essendo lungimirante e paziente non ha intuito che a distanza di due anni era lui il candidato per la segreteria regionale del pd .mentre oggi si ritrova schiacciato tra de luca , piccolo , de francisis e iannuzzi. gli è convenuto rompere con de mita?