purtroppo in italia non esiste la figura del bibliotecario carcerario, non esistono strutture bibliotecarie nelle carceri se non per merito di qualche volontario o direttore particolarmente sensibili. ma poi, con il cambio di personale, sono tutte strutture destinate a chiudere o deperire.
e' difficilissimo per le biblioteche pubbliche dare libri a carcerati, sia per problemi logistici (tipo: come glieli mandiamo?) sia per i problemi che i soliti direttori fascio cavernicoli frappongono "i testi con copertina rigida sono vietati perche' potrebbero veicolare materiale proibito".
i testi poi che arrivano nelle carceri hanno la qualita' che varia da una bibbia edizioni paoline a un elenco di telefono di campobbasso del 1978.
le carceri zariste erano cento anni avanti rispetto a quelle italiane di oggi.
ma, si sa, noi si vive in un paese di bifolchi, con una dirigenza incivile.
dare pubblicita' a queste storie e' veramente nobile.
grazie
tonii: la biblioteca di italo calvino fu donata al carcere minorile di casal del marmo, chissa' che fine avra' fatto.