Boh, leggevo Luca Sofri e nemmeno sapevo fosse figlio di Adriano (che leggevo su Panorama senza sapere che fosse in prigione e tutta la sua storia dietro), per me la carriera che ha fatto, sfighe o non sfighe del padre, se l'e' meritata tutta.
Dire che Luca Sofri ha fatto carrierda sulle sfighe del padre è una cattiveria pesante. Non so se sia vero, non entro nel merito. Non è uno di quelli che leggo, non mi ha mai impressionato nessun suo articolo e anche il suo blog (senza possibilità di commento) non mi piace granché. però dire che ha fatto carriera sulle sfighe del padre è una cattiveria. Una cattiveria in ultima analisi, sopratutto nei confronti del padre, il quale magari ama suo figlio e lo apprezza intellettualmente, fino magari a esserne orgoglioso. Sulla famiglia sofri dire cattiverie che scendono nel personale la trovo cosa di cattivo gusto.
Non è una cattiveria, ma una considerazione: se Luca Sofri si fosse chiamato Luca Rossi o Luca Brambilla non se lo sarebbe filato nessuno. E' l'ennesima dimostrazione di come la lobby di LC continua a piazzare le proprie persone, i loro figli, i loro nipoti in posizioni di rilievo. Non ritengo Luca Sofri diverso - per esempio - da Paolo Liguori. Quanto all'amore del padre per il figlio, qui c'entra proprio un'acca. Ho semplicemente detto che (a) trovo imbarazzante la presenza di un opinionista del quotidiano di Veronica e Giuliano nella TV ufficiale del congresso DS.
non so alberto, questione di sensibilità diverse, a me sofri pare abbia una storia diversa da quella di lguori e degli altri "della lobby di LC". e in ogni caso, non ho elementi per affermare con certezza che luca sofri ha fatto carriere grazie alle sfighe del padre. e se fossi adriano sofri e stimassi mio figlio non mi farebbe piacere leggere queste cose, sopratutto considerando le sfighe che ho subito. insomma è come dire oltre al danno, la beffa. questione di opinioni comunque, non mi piace quando dici "c'entra un acca" come se stabilissi prima le regole di cosa di può dire e cosa no.
e cosa ti aspetti dai sofri?
forse che adriano sofri, che magari sta in galera ingiustamente (ma chi e' che sta in galera giustamente?), non ha fatto carriera su quelli di LC che stavano in strada, nelle fabbriche, nelle scuole?
e sto parlando della vera LC, non della lobby, figli di papa' che avrebbero fatto carriera comunque.
e giuliano ferrara? non ha fatto carriera grazie al padre?
e massimo d'alema?
guardatevi attorno, ce n'e' uno che meriti la vostra stima?
e poi luca sofri non e' quello che ha sposato irene bignardi? non vi sentite un pizzicorino al piloro, chiaro sintomo di nausea?
Io di tutti questi figli, preferisco quelli di Calabresi.
non irene bignardi, berja, magari. luca sofri ha sposato daria bignardi.
comunque, constato un accanimento ad personam, fondato sulla base di pure supposizioni. queste posizioni non mi sono mai piaciute. e mi sorge il dubbio che tutto ciò, ma ripeto è solo un dubbio, nasca dall'antipatia per il sofri di oggi, non così dichiaratamente "di sinistra".
chiedo venia, sbagliai sulla bignardi
sofri ha seguito la stessa strada di tanti altri: prima di sinistra, oggi di destra
ecco, appunto, volevo ben dire.
non esagerate con le cattiverie, ché poi vi chiamano "popolo di sinistra". noi eviteremmo troppa ribalta su certi personaggi. e poi, Bobo è un mito. Bobo.
La lobby dei lottatori continui esiste. La loro arte consiste nell'esserci comunque, non importa su quale fronte. A quale scopo (con la o stretta)? Non si sà. Sai com'è, uno parte rivoluzionario... poi col tempo si trova a interpretare le tattiche juventine sfoggiando occhialini impropabili. Queste cose mi facevano vomitare 15 anni fà.... oggi mi divertono. saluti e lunga vita al Papa. Sapete... è un quarto d'ora che non ho sue notizie e son in ansia.
a proposito di comunicazione, aprirei un serio dibattito sulla presenza di Pigi Diaco. Sofri almeno il suo lo sa fare e bene. Sul mio blog sono stato definito invidioso. Può essere (non è vero, e vi prego di credermi sulla parola), però cerchiamo di guardare non "perchè" si dice qualcosa, ma la "sostanza".
Boh, non mi ci ritrovo proprio in questo modo massimalista di pensare. "sofri era di sinistra oggi è di destra", "La lobby di LC" ecc ecc sono frasi che sento distanti. non fatemene una colpa, preferirei essere d'accordo con voi. Ma proprio non ci riesco.
Ho passato molte notti, molti anni fa (sic), in uno scantinato milanese a ciclostilare volantini di A.O. da distribuire il giorno dopo in manifestazione. Per "noi" (e oggi mi viene da ridere sentendomi parlare in questo modo) quelli di LC erano dei borghesi figli di papà, pieni di soldi in tasca e col fazzoletto rosso al collo, della serie: tutto è relativo.
Sta di fatto che gli anni passano, la vita fluisce, si invecchia, crescono i figli, e stare al calduccio con le pantofoline di flanella davanti al megaschermo a cristalli liquidi è nettamente migliore che non passare notti a ciclostilare volantini sognando la rivoluzione. Vuoi mettere?
Ovviamente sempre rivendicando certe idee, certe posizioni politiche (quelle di sinistra), perchè facendo parte di quello schieramento si entra automaticamente in possesso di un misterioso salvacondotto per dire-fare cose buone e belle.
E Sofri, Liguori, e lo juventino con occhiali improponibili non sono da meno.
Anzi, Tutti non sono da meno.
non è solo che è meglio stare davanti al megaschermo a cristalli liquidi, aleph, è anche, e, sopratutto, che quelli erano anni completamente "a sè". Qualche mese fa è uscito un bellissimo articolo "doppio" (scritto a quattro mani) su Micromega, in cui c'era un bellissimo confronto tra Erri de Luca e il giudice, cazzo non mi viene il nome.... vabbé, insomma si parlava del caso Battisti, nello specifico, ma poi si finiva, come è ovvio, a parlare di quegli anni. Erri de luca (del quale tra l'altro è uscito un libro che mi ispra molto proprio in questi giorni), diceva proprio che quegli anni erano anomali, diversi da quelli che li hanno preceduti e da quelli che li hanno sguiti. era molto più facile di oggi prendere un certo tipo di posizioni e mi si consenta, penso che se fossi stato ventenne in quegli anni li avrei prese anche io. Erri de luca in partiolcare dice quegli anni non possono essere giudicati con il senno di poi. E con riferimento al contesto di oggi, completamente diverso. E' ovvio oggi che certe scelte sembrano quasi risibili. Ma allora evidentemente non lo erano. Quanto di quelli che voi chiamate "figli di papà" di allora si impegnarono fino a compromettere definitivamente la propria vita? tanti, tantissimi. Si pensi per esempio a uno che nessuno spesso vuol citare, perché un caso particolare di rampollo di famiglia ricchissima che ha giocato a fare il rivoluzionario: giangiacomo feltrinelli. Per chi si è letto "Senior service" perché non ha avuto modo di conoscerlo in quegli anni, come il sottoscritto, la biografia di feltrinelli risulta emblematica da questo punto di vista. Si tratta di chi è disposto a tutto, compresa la vita, pur avendo tutto (soldi, successo, fama), per un ideale, perché evidentemente sentiva in quegli anni qualcosa che poi non c'è più stato. In quegli anni in molti credo hanno davvero creduto che si potesse cambiare il mondo. E hanno pagato. Perché riudrre tutto a un discorso su "figli di papà" e non?
Achab, se mi dai un tuo indirizzo di posta elettronica ti scrivo in privato. NOn ti spaventare, niente di che, solo che non mi va di mettere in piazze certe cose che voglio chiarire con te.
aleph, non ti offendere, ma sono per natura un po' diffidente, in particolare nei confronti di internet. e poi mi piace discutere in piazza in un blog o in un forum.