Lo show di Santoro indigna Debenedetti
Michele Santoro infiamma la platea del Palalottomatica. Spara a zero contro Berlusconi. E contro il suo «monopolio» visto che, il premier «controlla il 65% della pubblicità» e possiede «anche le televisioni». Punta il dito contro la tv trash e sottolinea che «censura e spazzatura sono le due facce della stessa medaglia. Non mi appassiona il dibattito sul regime perché Berlusconi non è Mussolini e Mussolini non portava il toupet...» Confessa di avere «in odio» la guerra in Iraq e ricorda le vittime di Falluja trucidate «nell'indifferenza della comunità internazionale». Difende anche gli immigrati mandando a dire a Pisanu e a Fini che si vergogna «di quelle file davanti alle questure» e che la sinistra dovrebbe organizzare lì una manifestazione «per chiedere scusa a quelle persone per i disagi che gli stiamo provocando».
Non ha rimpianti per il comunismo, dice, anche se «ora c’è un vuoto che la socialdemocrazia non riesce a colmare». Quanto alla Rai, dovrebbero tornare non tanto lui («che tanto ci torno da solo con le mie gambe») quanto Biagi, Luttazzi e gli altri proscritti. Poi afferma di condividere la proposta di Fassino sulla Rai perchè «la distribuzione va separata dalla produzione».
Molti applaudono. Ma non tutti. Il senatore dei Ds Franco Debenedetti alla fine si alza indignato. Va da Giorgio Napolitano e dichiara: «Da domani riconsegno la tessera del partito. Dopo questo intervento devastante ormai tutti possono dire qualunque cosa...».