Furio Colombo: «In tutto questo, c’era bisogno di parlare di Craxi?»
Piero Fassino: «Sì, secondo me ce n’era bisogno. Perché siamo nelle condizioni di guardare alla storia nostra e della sinistra senza imbarazzi e senza reticenze. La storia della sinistra italiana comincia alla fine dell’Ottocento con il Partito socialista dei Lavoratori, è una storia che si intreccia con la storia del Paese. È la storia di una sinistra larga, fatta dal movimento cooperativo, e fatta anche da una dialettica che l’ha percorsa lungo tutto un secolo. Ha avuto un’anima riformista, un’anima rivoluzionaria, e poi nella vita della Repubblica in una dialettica che via via si è sviluppata fra partito comunista e partito socialista. Fino alla nostra svolta, e alle vicende politiche di questi anni. Noi dobbiamo guardare a tutto questo senza paure e senza reticenze. Faccio questa metafora: ciscuno di noi è figlio e onora il padre e la madre, poi però la sua vita non è quella del padre e della madre. Dobbiamo onorare ciò da cui discendiamo senza esserne prigionieri. Un modo per farlo è riconoscere tutta la storia, riconoscere tutte le pagine, quelle felici e quelle infelici, quelle che ti fanno essere orgoglioso e quelle anche che ti producono sofferenza. Ciò che penso di Craxi l’ho detto molte volte. Craxi è un leader importante della sinistra italiana, un dirigente che si rifà a una sensibilità che c’è sempre stata nella storia italiana: l’autonomia socialista è una tradizione che viene dal Nenni del dopo Livorno. È un uomo politico che ha avuto delle intuizioni, e in particolare capì prima di molti, e anche prima di noi, che la società italiana stava combiando più rapidamente di quanto la politica fosse in grado di cogliere. Che la politica doveva mettersi alla testa della modernizzazione che la società italiana richiedeva. Il modo in cui quella intuizione è stata interpretata da Craxi e dal Psi è stato l’ogetto della controversia, del conflitto tra di noi. Dire che Craxi è stato un dirigente importante della sinistra italiana non significa condividere tutto ciò che Craxi ha fatto. La storia non la si scrive due volte, tutti sappiamo quale sia stato l’epilogo drammatico della vicenda di Craxi e del Psi. Ma quell’epilogo non ci può portare né a cancellarlo dalla storia della sinistra, che sarebbe un errore, né a identificarlo solo con la vicenda di tangentopoli. Craxi è una personalità più complessa e va considerato per quello che era e per quello che è stato. Ci sarà occasione di discutere, credo che sarebbe utile affidare la riflessiome agli storici più che ai politici. Mi ha confortato che il Congresso abbia applaudito, quando ho detto: "Siamo portatori di una grande storia che va da Turati a Nenni a Craxi": vuol dire che questa affermazione la nostra gente la capisce bene. Penso di aver fatto un atto politicamente onesto».
beh...rivalutare craxi considerando maggiormente degno di nota quello che avrebbe voluto fare, piuttosto che gli sfaceli che poi realmente ha fatto è un funambolismo niente male! degno di spiderman su un palazzo di vasellina!
marchetta storico-politica necessaria però, come hai detto giustamente tu alberto, per portare qualche consenso socialista in più alla causa del centro-sinistra!!
boh...non so voi come la vedete, ma io ci leggo la triste ammissione di un leader influente della sinistra che per battere il mostro mediatico c'è bisogno anche delle crocette dei sostenitori di gente strana come de michelis e bobo craxi!!!
"il fine giustifica i mezzi...il fine giustifica i mezzi...il fine giustifica i mezzi": deve esserselo ripetuto mille volte il povero piero, mentre preparava il discorso in cui accomunava un brigante come craxi a grandi personalità politiche che hanno contribuito alla costruzione della sinistra e dell' italia, entrambe affossate, anni dopo, dal grande bettino!!
mi sa che il machiavellico piero è un po' alla frutta...
chissà se il compianto leader socialista, apparirà in sogno a fassino per ringraziarlo delle belle parole e per fargli presente che probabilmente non ci ha creduto neanche suo madre?? ;-)
dire che fassino sia "influente e' come dire che bertinotti sia comunista, e' una falsita'.
si ha quel che si merita, buttano a mare togliatti per prendersi craxi? cazzi loro!
anche craxi butto' a mare Marx per prendersi proudhon e sappiamo tutti come ando' a finire...
stupido bettino...ha buttato giù un peso per caricarsene un altro!!se avesse lasciato giù entrambi avrebbe fatto una buona cosa.
la lettura crassiana di proudhon
era di pura fantasia
che il partito delle bombe sui balcani
rivaluti il tangentista
non stupisce
stessa faccia stessa razza