Perché rivalutare Craxi?
di Antonio Di Pietro
Caro Direttore,
ho apprezzato quasi tutto quel che è stato fatto e detto del congresso dei Ds. Dico «quasi» perché c’è una stonatura di troppo: la rivalutazione postuma del personaggio Craxi. Che senso ha? Il socialismo ha avuto ben altri modelli e simboli di cui andare fieri che ricorrere all’immagine di un pluri-pregiudicato per corruzione e altro, che addirittura ha passato l’ultima parte della sua vita da latitante. Non è né può essere questo il modello di leader politico a cui la socialdemocrazia italiana ed europea deve fare riferimento per convincere gli italiani sulla bontà dei propri progetti e della propria politica. D’accordo che bisogna scendere a compromessi per cercare il consenso ovunque, ma c’è un limite a tutto, altrimenti alla fine potremmo dover dare ragione pure a Berlusconi che s'è fatto assistere da uno stalliere mafioso e da tanti amici malavitosi per avere successo in campo imprenditoriale e politico. Invece né l’on. Fassino e nemmeno l’on. Prodi finora hanno dato alcuna risposta a una proposta di legge che l’Italia dei Valori da tempo va predicando come la migliore soluzione per tagliare definitivamente i ponti con tangentopoli. Mi riferisco a quel disegno di legge da noi presentato di un solo articolo di due commi che letteralmente recita: «coloro che sono stati condannati con sentenza penale passata in giudicato non possono essere candidati. Coloro che sono stati rinviati a giudizio per reati gravi non possono assumere incarichi di governo locale e centrale prima della sentenza definitiva».
Anzi al centrosinistra chiediamo di più: di inserire queste disposizioni come «codice etico» da applicarsi all’interno alla coalizione fin dalle prossime tornate elettorali regionali e politiche. Più nello specifico chiediamo a Prodi di impegnarsi affinché una tale disposizione rientri tra il pacchetto di leggi da emanare nei primi cento giorni di governo. Noi di IdV riteniamo che una scelta del genere sia più vicina alla volontà degli elettori del centrosinistra che correre dietro al fantasma di Craxi del passato. Insomma né Fassino né i Democratici di Sinistra hanno bisogno di riabilitare il pluricondannato Bettino Craxi per legittimare il loro diritto a ben rappresentare le istituzioni nel nostro Paese. Anzi così facendo rischiano di offuscare loro stessi e il loro impegno a difesa della legalità e della giustizia, così proficuamente svolto in questi anni di attacchi alle istituzioni e alla magistratura sia da parte di Craxi che dai suoi successori berlusconiani.
Più lo guardo e più mi convinco che come portavoce dovrebbe assumere Cher! Almeno è un'attrice migliore della Gardini.
da questo punto di vista, Tonino è sempre da apprezzare.
Come sempre Antonio Di Pietro dice le cose vere e giuste. Anche questa volta ha ragione, tanta ragione. Grazie Tonino.