Formigoil
di Marco Travaglio
Mentre la Casa Circondariale delle Libertà cerca i terroristi complici di Saddam in casa Prodi, nell’ufficio della giudice Forleo e fra i marocchini che vendono collanine, un’inchiesta di due noti giornali comunisti Financial Times e Sole-24 ore - rivela che il pio governatore della Lombardia Roberto Formigoni, tramite il suo pio segretario Marco Mazarino De Petris, anche lui devotissimo a Cl, è coinvolto in un traffico di 24 milioni di barili di petrolio con l’ex tiranno. La Procura di Milano indaga per corruzione internazionale e appropriazione indebita. La cresta sulle forniture secondo l’accusa- la facevano tutti: Saddam & C. per comprare le armi, ma anche i loro amici. Fosse tutto vero, avremmo il primo governatore che va a petrolio: Roberto Formigoil. Dopo le Sette Sorelle, l’ottava. Altro che «delfino del Cavaliere»: costui è una petroliera. Nome in codice: Comunione ed Esportazione, o Appropriazione, o Estrazione.
Ora si attende con ansia una vibrante dichiarazione del Cavalier Bellachioma. L’ultima sul tema Iraq è quella sul congresso Ds: «Dov’era la sinistra italiana mentre noi portavamo la libertà in Iraq? Sempre dalla parte sbagliata. La nostra sinistra ha una speciale predilezione per i dittatori». Ora,visti gli ultimi sviluppi, delle due l’una: o Saddam non è più un dittatore, nel qual caso andrebbe scarcerato e risarcito per questi due anni di ingiusta detenzione patita a causa delle toghe rosse americane; oppure Formigoil è di sinistra, e allora bisogna assolutamente bombardare il Pirellone per esportarvi la democrazia. Formigoil parla di «minestra riscaldata» (con un fastidioso retrogusto di greggio, però). E riesuma un’espressione desueta da decenni: «È un complotto della Cia». Forse perché la campagna contro Oil For Food è un chiodo fisso del Foglio di Giuliano Ferrara, che della Cia era informatore a libro paga. E Ferrara, si sa, è molto intelligente. Anzi, molto intelligence.
Colpisce il silenzio del cosiddetto ministro Castelli, inflessibile a targhe alterne. Ieri, sul Corriere, Gian Antonio Stella ha svelato la sua ultima impresa: una richiesta alla Procura generale di Venezia perché «esprima parere positivo al trasferimento in Spagna di Carlo Cicuttini». Cicuttini è il terrorista nero condannato all’ergastolo per la strage di carabinieri a Peteano, latitante per 26 anni grazie alla Spagna franchista, arrestato nel 1998. Se tornasse, come chiede, in Spagna sarebbe subito libero, grazie all’amnistia franchista del 1977. Eppure il draconiano Castelli, che accusa ogni giorno la sinistra (non solo italiana: mondiale) di «difendere assassini e latitanti», chiede al Pg di Venezia di accontentare il terrorista, che ha la fortuna di essere difeso dal deputato di An Enzo Fragalà. Ma le toghe rosse di Venezia e della Cassazione rispondono picche: rispedirlo in Spagna scrivono gli ermellini bolscevichi «equivale alla concessione della grazia fuori dalla procedura prevista». Strano, visto che Castelli alla grazia per i delitti di sangue s’è sempre ferocemente opposto: «io sto con Abele e la sinistra con Caino». Quando la gup Forleo assolse i tre marocchini dall’accusa di terrorismo perché non c’erano le prove, il vicepremier Fini espresse «sdegno e sconcerto». Il ministro Pisanu lanciò l’allarme per i «kamikaze in libertà». E Calderoli comunicò: «Mi vien da vomitare». Si attendono a minuti lo sdegno e lo sconcerto di Fini, l’allarme di Pisanu e il vomito di Calderoli per il tentativo di Castelli di rimettere in libertà non un semplice indagato, ma un terrorista condannato definitivamente per strage. Dopodichè il cosiddetto Guardasigilli ci illuminerà sul «comune sentire del popolo» in proposito. E magari, chissà, l’insetto di Porta a Porta allestirà uno speciale contro il lassismo del Ministero diretto dalla moglie Augusta Iannini. Intanto nelle Procure, grazie ai tagli ministeriali, scarseggia financo il carburante per le scorte e la polizia giudiziaria. Ma ora almeno quel problema è risolto: al pieno di benzina ci pensa Formigoil.
Veramente che Formigoni avesse le mani in pasta nell'"Oil for Food" lo sa tutto il mondo da anni, lo sanno perfino i miei colleghi inglesi e pare ci siano stati tanti bei reportage su BBC e compagnia. Inoltre, quando è venuto per l'ultima volta in Italia Tareq Aziz prima della guerra, con Formigoni sono stati baci e abbracci.
Insomma, mi stupisco di chi non lo sapeva o fa finta di non averlo saputo.
chi ha scritto l'articolo? malgrado i 38 e mezzo di febbre sono certo di poter affermare che nel 1977 la spagna non era piu' franchista, almeno formalmente.
Avete tralasciato un importante particolare, Cicuttini è cittadino spagnolo e, come per Silvia Baraldini, deve scontare la propria pena nella sua Nazione, e poi anche Silvia quando è venuta qui è stata "liberata"!