Manovre contro l’Unità
Solidarietà ai direttori
Alessandro Dalai
Caro Furio e Caro Antonio, da tempo circolano, con sempre maggiore insistenza, voci in ordine alla Vostra eventuale sostituzione alla direzione de l’Unità. Tali indiscrezioni suscitano in me una preoccupata incredulità, in quanto mi riesce difficile comprendere le ragioni di un Vostro allontanamento in considerazione dei lusinghieri risultati da Voi ottenuti alla guida del giornale sia in termini di copie vendute che di consensi dei lettori e dell’area di centro sinistra per le idee espresse nel corso di questi anni.
Quando ho deciso di impegnarmi nel riportare nelle edicole l’Unità era mia ferma intenzione realizzare un quotidiano che fosse uno strumento di dibattito e di stimolo per tutte le forze progressiste e per tutti colore che volevano contribuire al cambiamento del Paese. Voi con le Vostre capacità professionali e umane siete riusciti a realizzare questi obbiettivi che oggi sembrano essere messi in discussione da un disegno di “normalizzazione” da parte di chi ritiene che la politica debba svolgersi solo entro le mura del “palazzo” e con toni manierosi e non in aperto contrasto con gli avversari che un domani potrebbero anche diventare alleati. È inutile dire che l’operazione di trasformare l’Unità in un “bollettino” di partito riservato a pochi addetti oltre a stravolgere le attuali caratteristiche del giornale ne comprometterebbe irrimediabilmente il futuro. Inoltre, come socio della Chiara S.r.l., azionista di minoranza della Nuova Iniziativa Editoriale S.p.A., proprietaria del giornale, non posso non manifestare il mio profondo dissenso per il comportamento dell’attuale consiglio di amministrazione che, sino ad ora, non ha ritenuto opportuno smentire le voci sopraindicate, il che lascia presumere che le stesse abbiano un qualche fondamento. Tale modo di procedere è estremamente scorretto nei confronti sia Vostri che dei lettori e ripete comportamenti di epoche passate e che speravo definitivamente superate.
Nel manifestarVi la mia solidarietà, sin da ora Vi anticipo che farò quanto nelle mie possibilità perché manovre, nemmeno tanto nascoste, non vengano portate a compimento. Un caro saluto.