Sotto la chioma, mente
di Marco Travaglio
Debilitato dai postumi della bronchite del Male, ma soprattutto messo alle corde dalle incalzanti domande di Anna La Garofana, l'altra sera il Cavalier Peluria è apparso in leggera difficoltà. Saranno state le vertigini provocate dal cuscino a sei piazze sistemato sulla poltrona per non dover segare le gambe alle telecamere, saranno state le stigmate aperte sulla sacra nuca dal vile cavalletto («ne porto ancora i segni»): fatto sta che il Foltocrinito di Arcore non ha ancora ripreso conoscenza. Dimentica, rimuove, confonde. Prima denuncia la «canea di giornalisti plaudenti», mettendo in allarme Anna La Garofana, che temeva ce l'avesse con lei (poi s'è chiarito che parlava del congresso Ds). Poi cita ancora una volta l'Unità, sempre in cima ai suoi pensieri (e non solo ai suoi): «Mi hanno chiamato mostro bavoso, re dei bari, Peròn di plastica». Eccoli, i danni irreversibili inferti dal maledetto cavalletto: il Foltocrinito confonde l'Unità col Giornale e con la Lega Nord. È stato Paolo Guzzanti a scrivere «mascalzone bavoso». Ma non di Berlusconi: di Prodi. Che ora attende le sue scuse, prima di confrontarsi in tv.
Quanto al «baro» e al «Peròn», è tutta farina del sacco di Bossi: nel '94, prima che Bellachioma gli pagasse i debiti, il Senatur lo chiamava «Peròn della mutua» (23-12-94), «il baro» (5-4-94), «piccolo tiranno dittatore» (20-12-94), «Berluskaiser» (6-4-94), «Berluskaz» (1-9-94), «qualcosa di nazistoide e di mafioso» (13-4-95), «mafioso di Arcore» (8-2-95).
Poi c'è l'opera omnia di Roberto Calderoli, in arte Gianduja. L'8 marzo '95 interroga il governo per sapere «se a Palermo si indaga su Dell'Utri per mafia», essendo «stonata e illogica la definizione di stalliere per Vittorio Mangano». Il 26 maggio '95 Dell'Utri è arrestato a Torino per false fatture: «Gli uomini più vicini a Berlusconi si sono posti fuori dalla politica, dalla morale e dalla legge. Si smentisce la presunta persecuzione contro Berlusconi. Mani pulite non è finita, anzi per Berlusconi è appena iniziata». Inchiesta All Iberian: «È paradossale che Berlusconi fosse all'oscuro del versamento di ben 10 miliardi dalla sua azienda a Craxi. Quesito: Berlusconi è anche uno spergiuro?» (23-11-95). Il Cavaliere si sottrae agli interrogatori. E Calderoli: «A Milano non c'è posto per chi ha come scopo la distruzione del pool Mani pulite. Se Berlusconi pensa di essere milanese, ha un modo per dimostrarlo: vada dai giudici» (29-11-95). Ma Calderoli è anche un luminare dell'odontoiatria: «A Berlusconi i principi della democrazia sono insopportabili, gli provocano uno shock allergico. Sarebbe auspicabile, e lo dico da medico quale sono, che il dottor Berlusconi si facesse visitare da un buon internista. Sono a sua disposizione per consigliargliene qualcuno, anche gratuitamente» (19-2-96). Berlusconi ricandidato nel '96: «Inquietanti ombre si stagliano sulla politica italiana. C'è chi si candida alla guida del Paese nonostante sia imputato di gravi reati. C'è chi ha fondato un partito giudicato appetibile e utile agli interessi dei vertici della mafia. Invece di rinviare i processi, bisognerebbe rinviare le elezioni per accertare, prima, se siamo di fronte a uno statista o a un tangentista» (20-2-96). «Berlusconi accusa Dini di avergli copiato il programma. Strano, mi risultava che fosse Berlusconi ad aver copiato il programma di Licio Gelli» (28-2-96). Berlusconi paragona il pool alla banda della Uno Bianca. Calderoli lo fulmina: «Un'infamia. Berlusconi sappia che “complici” di questo “corpo deviato” dello Stato sono le centinaia di migliaia di milanesi che sostengono da anni i magistrati di Mani Pulite contro gli attacchi del regime di Roma, al quale Berlusconi era legato anche sentimentalmente, dato che Craxi era suo testimone di nozze» (14-3-96). Appello al voto, per una nuova Resistenza: «Fini dice che Mussolini è stato il più grande statista del secolo. Berlusconi è l'unico presidente del Consiglio rinviato a giudizio per corruzione. Gli elettori prima e il presidente della Repubblica sanno cosa fare» (27-3-96). I miliardi di Berlusconi a Craxi diventano 15: può mancare una dichiarazione di Calderoli? Certo che no: «Cos'ha dato Craxi a Berlusconi in cambio di 15 miliardi? Si sgretola la maschera televisiva di Berlusconi e appare l'inconfondibile ghigna dell'uomo di Hammamet» (31-3-96). Bicamerale: «Forza Italia voleva barattare le riforme del Paese con la fedina penale di Berlusconi» (3-6-98). Prima pagina della "Padania": «Berlusconi, rispondi: sei un mafioso?». Forza Italia protesta. Calderoli: «Reazioni un tantino scomposte e ingiustificate. È legittimo porsi certi interrogativi» (19-8-98). «Potremmo tappezzare la Lombardia con la prima pagina della Padania che chiede se Berlusconi è un mafioso» (27-8-98).
Ora, non vorremmo aggravare le già precarie condizioni del Cavalier Bellicapelli. Ma ci corre l'obbligo di informarlo: a questa rubrica collaborano, clandestinamente, l'onorevole Bossi e il ministro Calderoli. Noi ci limitiamo a depurare i loro testi dalle frasi da querela. E a tradurli in italiano.