A chi si daranno i nostri radicali liberali, liberisti e libertari?
'Io non devo niente a nessuno'
Qual è il principio fondante della modernità? Quale immagine, quale parola dordine, quale slogan, meglio definisce il 'tipo umano' occidentale? Per i giornalisti e per gli apologeti dellordine esistente, non ci sono dubbi. Le parole sono quelle usate ed abusate di 'libertà', 'diritti', 'individuo', 'autonomia' ecc. Per queste parole, lo sappiamo, lOccidente è disposto non solo ad uccidere ma anche, sebbene in misura ridicolmente ridotta rispetto alle sue vittime, a morire. Cè inoltre in queste parole un contenuto di verità che trascende il loro valore ideologico e propagandistico. Chi pensasse che sono soltanto specchietti per allodole per giustificare lappropriazione di risorse altrui e processi imperialistici darebbe prova, con il suo eccesso di disincanto, di una profonda ingenuità. Vale piuttosto linverso: limperialismo politico, economico e militare è un effetto della 'verità' indiscutibile attribuita a queste parole, consegue da loro come una dimostrazione procede dai suoi assiomi. Ma tutte queste sublimi e insanguinate parole sono a loro volta solo lo sviluppo di unaltra parola dordine, meno roboante e più segreta. Secondo il filosofo cattolico Jean Luc Marion, una delle menti più brillanti del pensiero francese contemporaneo, 'il modello per eccellenza della soggettività occidentale' è dato dalla parola dordine: 'Io non devo niente a nessuno'.
Amerika
La vecchia storia del figliol prodigo torna allora prepotentemente dattualità per chiarire a noi stessi e allaltro che bussa insistentemente alla nostra porta 'chi' veramente siamo 'noi buoni europei' (lespressione è di Nietzsche e vale per lOccidente in genere). Il problema di questo benedetto ragazzo non era la prodigalità, ma il rifiuto del debito di riconoscenza maturato in quanto figlio nei confronti del padre. Non volendo dover niente a nessuno chiese che gli fosse dato quanto 'giuridicamente' gli spettava e se ne andò. Ciò che non sopportava era la gratitudine. Dopodichè tutti sappiamo come andò a finire (e questo finale, il ritorno alla casa del padre, è per noi ancora di là da venire). Quando storici e filosofi hanno cercato di capire cosa fosse veramente la 'libertà dei moderni', una libertà così diversa dalla libertà tutta civile e iperpolitica degli antichi (la quale era compatibile con livelli di oppressione degli individui che la nostra sensibilità giudicherebbe senzaltro 'totalitari' si pensi al modello spartano elogiato da Platone), si sono imbattuti nella cosiddetta 'opzione uscita' (A. Hirschman). La libertà dei moderni è infatti la libertà di andarsene, la libertà del figliol prodigo di sciogliere ogni legame che lo vincola al luogo, alla comunità e alla tradizione. E una libertà molto amerikana perché implica una 'frontiera' verso la quale evadere e dove ricostruirsi una vita fondata solo sul proprio lavoro, una vita che non deve niente a nessuno. Se eventualmente si incontra sul proprio cammino qualche 'nativo' questi potrà essere tranquillamente liquidato in nome, appunto, del proprio sovrano diritto alla libertà.
Delocalizzazioni
Questa libertà di andarsene è diventata la specificità del capitale nellepoca della globalizzazione. Esso risponde solo a se stesso (agli investitori) ed è libero da ogni obbligo nei confronti del luogo e degli uomini che lo abitano. Come ha spiegato il sociologo Zygmunt Bauman, il capitale, oggi, 'non deve niente a nessuno'. Lopzione uscita è la sua legge immanente.
Clint
Questa libertà implica una solitudine e una violenza che è difficile da sopportare. Clint Eastwood la racconta magnificamente nei suoi cupi film. Soprattutto nella scena iniziale degli 'Spietati' e in quella conclusiva di 'Mystic River'. Questo deserto per essere minimamente abitabile deve allora essere incessantemente popolato di fantasmi. Solo pochi, infatti, saprebbero vivere nel silenzio come i personaggi di Clint. I più naufragherebbero in un dolore insensato. Ecco allora che arrivano i 'neoconservatori'. Mancando una reale comunità, un luogo abitabile, una tradizione ed un Dio viventi, se ne producono i succedanei. Saranno la Bandiera, la Comunità intesa come fortino assediato, i Valori Morali ed un Dio ridotto a simbolo e protettore della potenza bellica o dellEmbrione. In questo modo lansia del figliol prodigo è tenuta a freno e il momento critico dellelaborazione del lutto rinviato.
Rocco Ronchi