Gentile Signora / Egregio Signore,
il Sindaco mi ha incaricato di risponderle.
La proposta di chiudere il centro storico è priva di senso.
L'inquinamentoatmosferico non rispetta le zone e nemmeno gli schieramenti
politici. Losmog, come lei sa, è un problema serio e non lo si argina
con gli slogan,bensì con progetti a medio e lungo periodo.
I più recenti studi e analisi hanno evidenziato come gli sforzi,
ilprofondere di risorse ed energie di Milano siano inutili se non si
inquadrail problema come un fenomeno riguardante l'intera Pianura Padana:
quattroregioni, 18 milioni di abitanti, milioni e milioni di autoveicoli dei
quali5,5 milioni immatricolati in Lombardia.
Il Sindaco come commissario al traffico ha varato oltre 400 provvedimenti
eda sempre sostiene la necessità di adottare una strategia globale, che
vadaben oltre le iniziative tampone o alle delibere comunali, per
trovaresoluzioni radicali nella lotta all'inquinamento ambientale. Una
lottainiziata nel 1997, due anni prima della direttiva europea datata
1999.All'inizio del mandato il Sindaco Albertini attivò una vera e
propriapolitica ambientale che trova riscontro nei fatti più che nelle
parole.Basta leggere la tabella riprodotta a fine pagina, elaborata da dati
ARPALombardia, che illustra la percentuale di riduzione degli inquinanti
ariadal 1996 al 2003. In sostanza la situazione è molto migliore oggi
diallora.
Gli standard più rigidi imposti dall'attuale legislazione europea a
tuteladella salute pubblica, non solo rischiano di bloccare la nostra città,
matutto il Nord Italia. Un effetto domino che finirebbe per
paralizzarel'economia dell'intero Paese. A problemi di così ampia scala,
dove è lastessa caratteristica geografica a inficiare ogni sforzo, servono
rispostea tutto campo: interventi legislativi, tecnici, fiscali.
Una risposta deve venire dall'applicazione delle nuove
tecnologie.L'adozione di carburanti e combustibili a basso impatto
ambientale sono unpasso fondamentale. Ogni agevolazione nel loro impiego e
utilizzo è unapriorità.
Ma Milano, da sola, non può sostenere gli oneri. Ancor più difficile per
lealtre grandi città o per i piccoli comuni. Il mercato deve
essereincentivato e orientato con contributi e sgravi fiscali.
Altro punto critico è l'anzianità del parco circolante. Accorciare il
ciclodi rottamazione, prevedere incentivi per il rinnovo, soprattutto
deiveicoli commerciali diesel non catalizzati, garantirebbe un abbattimento
dicirca un terzo dell'inquinamento atmosferico totale. "Chi inquina
devepagare".
I tecnici su questo non hanno dubbi e i politici non possono non tenere
inconsiderazione i dati che riguardano la salute dei cittadini. E'
un'opzionetecnicamente percorribile in breve tempo, offre risultati
immediati e dinotevole portata. Per i veicoli immatricolati prima del 1993
(circa il 40per cento), i più inquinanti, si potrebbero restringere
ulteriormente lefasce orarie per la loro circolazione o forse introdurre un
pedaggio perl'ingresso in città. Ma questo provvedimento - come detto in
precedenza -non è risolutivo del problema, costituisce solo un disincentivo
al consumoo, se preferisce, un incentivo al consumo ragionato.
Per quanto riguarda l'inquinamento prodotto dai mezzi di trasporto
pubblicoo al servizio della municipalità, è in atto da tempo la
gradualesostituzione. Per l'Atm la scelta dell'energia pulita è una
priorità: il 65per cento dei chilometri percorsi è garantito dalla trazione
elettrica. Laflotta autobus è costituita da 1.442 veicoli. I più vecchi
sarannoeliminati entro la fine di marzo e sostituiti con Euro 3 e non con
Euro 2come consentirebbe la normativa europea. Entro l'anno 750 bus
sarannodotati di marmitte che catturano le micropolveri. Il rinnovo dei
mezzi è inatto anche all'Amsa e presso la Polizia Municipale. Sono stati
deliberatiincentivi per l'adozione di motori non inquinanti per i taxi.
Passo agli impianti di riscaldamento: altra grande fonte di
inquinamento.Cosciente che in inverno le emissioni nocive delle caldaie
incidonofortemente sull'inquinamento atmosferico, il Sindaco ha sollecitato
laRegione Lombardia a mettere al bando gli olii combustibili e il
carbone.Quello in corso è, oltretutto, un inverno siccitoso che non ha
uguali negliultimi 25 anni. Dall'inizio del 2005 le uniche precipitazioni
atmosferichesi sono verificate il 18 gennaio e in quest’ultima
settimana.
Oggi il 71 per cento degli edifici comunali (il rimanente
impiegacombustibili a basso impatto inquinante) è riscaldato a metano e
siarriverà alla completa conversione entro un anno. Il problema sono i
18milaimpianti condominiali a gasolio. Regione e Ministero dell'Ambiente
offronocontributi per la metanizzazione. Il Sindaco coglie ogni occasione
perrivolgere ai cittadini l'invito a utilizzarli; i risultati sono
progressivima più lenti di quanto si vorrebbe.
Deve inoltre sapere che negli ultimi quattro anni
l'Amministrazionecomunale ha controllato il 50 per cento degli impianti
domestici e tutte le35mila centrali termiche condominiali. Lo certificano i
verbali dellevisite e i provvedimenti sanzionatori che hanno disposto, in
molti casi, lachiusura o il divieto di utilizzo delle caldaie più
inquinanti.
L'ultima iniziativa in ordine di tempo riguarda la cogenerazione.
Ilprogetto è stato presentato il 17 febbraio scorso, a Palazzo Marino,
dalSindaco e da Giuliano Zuccoli presidente dell'Aem.
Si tratta di utilizzare l'acqua di prima falda, fonte di enormi
problemicon la deindustrializzazione, per realizzare otto centrali di
cogenerazionea pompa di calore (cinque già decise, tre possibili) che
serviranno iquartieri contigui della città. A regime si prevede di
produrre 650milioni di kilowatt di energia all'anno senza inquinare.
Le centralientreranno in funzione entro il 2010. Costo dell'operazione 125
milioni dieuro per gli impianti e altrettanti per la rete di distribuzione.
Ilrisultato sarà che 120mila milanesi avranno case e uffici
climatizzatitutto l'anno con emissioni inquinanti prossime a zero.
Questo per il futuro. Al presente tale tecnologia - che permette
diutilizzare l'acqua secondo il principio dei tradizionali
frigoriferidomestici - è già attiva per gli impianti di
climatizzazione della Rotondadella Besana, del Castello Sforzesco, della
Scala, del Museo di Storianaturale e presso alcuni privati, come la sede del
"Sole 24 Ore" realizzatada Renzo Piano e l'Università Bocconi.
Ricordo infine che il termovalorizzatore Silla 2, costato 160 milioni
dieuro, in funzione dal 2001, smaltisce fino a 1.250 tonnellate di rifiuti
algiono ed è in grado di produrre 290 milioni di chilowattora
soddisfacendola richiesta di 80mila famiglie: da 200 a 250mila abitanti.
Inoltre laproduzione di riscaldamento, 150 milioni di chilowattora, copre la
domandadi energia termica dei quartieri Gallaratese e Figino, della nuova
Fiera edi Rho e Pero. Milano, per inciso, è leader assoluto in Italia per
laraccolta differenziata e si pone al di sopra degli standard europei per
losmaltimento "intelligente" dei suoi rifiuti urbani, producendo energia
ebenessere.
In questa mia nota trova elencata solo una piccola parte dei
400provvedimenti varati dal Sindaco commissario al traffico. Do per
scontatoche lei, prima di scrivere, abbia almeno consultato le iniziative
allaportata di tutti i cittadini in grado di usare un PC, illustrate
nelPortale della città: Home page->I progetti per Milano. In
particolarequelli relativi a: parcheggi pubblici e privati, la disciplina
dellacircolazione, le metrotranvie, il project financing per la linea 5
dellametropolitana, il progetto della linea 4 e il prolungamento di quelle
giàin attività, l'impiego delle telecamere, il grande progetto
disemaforizzazione intelligente.
Nel frattempo il Sindaco commissario per l'ambiente ha dotato Milano
deidepuratori che l'Unione europea sollecitava da decenni minacciando
multemilionarie. Se ne parlava dal 1972: 33 anni e 5 sindaci fa.
Ah, quasi dimenticavo. Tutto questo è stato fatto senza ritoccare
all'insùle imposte comunali: unica città in Italia.
Il Sindaco la ringrazia dell'attenzione e le rivolge cordiali saluti.
Enrico Bortolin
l'assistente del sindaco
se serve qualche spunto:
- certo che lo smog non ha frontiere, però è ovvio che chiudendo una zona come il centro dove gli autoveicoli inquinano di più per unità di tempo e stanno più tempo perché la velocità è ridotta, l'inquinamento totale si riduce (e questo non considerando chi scoprirà che l'auto non è così necessaria per andare in centro)
- per certi inquinanti la situazione è indubbiamente migliorata. Per le micropolveri no.
- bloccare di più le auto vecchie e mettere pedaggi saranno solamente dei disincentivi, ma intanto facciamoli.
- sentire parlare della metro 4 fa solamente ridere. Tra l'altro, com'è che a nessuno è venuto mai in mente di prolungare la gialla a Linate, con una fermata a Ponte Lambro? Almeno metà del percorso potrebbe addirittura essere in superficie.
- poi si può sempre chiedere chi è stato l'intelligentone che per riqualificare corso Garibaldi non ha pensato a una pista ciclabile, ma lì è sparare sulla crocerossa.