Ex militante dei Nar candidato di An
Milano, dai Nuclei Armati Rivoluzionari alle regionali con Formigoni
di Oreste Pivetta
Negli anni del terrorismo nero era un elemento di primo piano dei Nar, amico di Cavallini e Nico Azzi, e fu coinvolto in inchieste per banda armata. Oggi, Lino Guaglianone, è in lista con Alleanza Nazionale a sostegno del candidato presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. Sia il partito “rifondato” a Fiuggi, sia il presidente ex dc non hanno trovato nulla da dire su questa inquietante candidatura. Evidentemente più di ogni coerenza vale l’effetto che l’ex esponente dei Nar può ottenere sulla destra più estrema.
Talmente invadente da guadagnarsi un posto anche nel forum on line degli studenti dell’università Bicocca. Scrive una ragazza, Bubbola: «Sono rimasta colpita da un manifesto di An: “Alla regione Lino Guaglianone, volontà e passione”. Uno slogan scontato, basato su rime ingenue... Poi, vabbè, la scelta della fotografia del candidato è stata pessima... una faccia poco affidabile...». Pasquale, detto Lino, Guaglianone, ragioniere, commercialista, titolare di una palestra, la Doria, gestore del bar Maya, organizzatore di kickboxing (insieme con la signora Cristina Randazzo nella sigla Cris Promotion) non ha voluto risparmiare in manifesti. Ha cominciato tra i primi a tappezzare Milano, è tra i più attivi in un campagna che lo vede appena al di sotto del governatore Formigoni e della rivale di partito Paola Frassinetti e dei “signori delle poltrone”, Silvia Ferretto, Piergianni Prosperini (in armatura di crociato: «Baluardo della Cristianità, flagello dei Centri sociali, condottiero del Nord»). Soldi spesi male se l’impressione giusta è quella di Bubbola: «poco affidabile». Per uno che vuole entrare di diritto nella cosiddetta “destra affidabile”, finalmente indossare il doppiopetto, dopo anni vissuti pericolosamente. Al punto di subire ancora qualche ritorno o rigurgito, come la “molotov” che domenica notte esplose contro il suo gazebo elettorale in corso Lodi. Subito arrestato il “colpevole”, un giovane di un centro sociale.
Chissà come sarebbe finita ai “bei tempi”, quando il Lino neppure ci pensava a una sedia da consigliere regionale e invece frequentava la destra pura senza paura e, grazie alla sua pratica di numeri, faceva il tesoriere dei Nar, nuclei armati rivoluzionari, quelli di Francesca Mambro, Giusva Fioravanti e Gilberto Cavallini che all’epoca aveva pure trovato lavoro (come impiegato senza obbligo di presenza) nella palestra (una gran passione) che Lino Guaglianone gestiva a Novate Milanese. Gilberto Cavallini è lo stesso che nel momento del suo arresto, due anni fa (era in semilibertà dal 2001 nonostante numerosi ergastoli e una catena infinita di omicidi: il primo a cadere era stato Gaetano Amoroso, studente lavoratore, finito a coltellate la sera del 26 aprile 1976, mentre attaccava manifesti) si rivolse ai carabinieri così: «Ringraziate Dio che la pistola l’avevo nello zaino...».
Sono storie “remote”, come spiega Guaglianone, che intanto, coinvolto in varie inchieste per associazione sovversiva e banda armata (per colpa dei Nar, ovviamente, delle armi e degli esplosivi, ma anche ad esempio di un tal Carlo Digilio, bombarolo di Ordine Nuovo e persino di Piazza Fontana), ne ha fatta di strada: la boxe francese insegnata e organizzata, il bar, la palestra, la compravendita degli immobili, il commercio dei rubinetti, fino alla prima poltrona, quella nel consiglio di amministrazione delle Ferrovie nord (regionali), una questione di apprendistato verso il consiglio regionale. Un miracolato. Al punto da nutrire qualche ambizione in più.
Nel frattempo, per la dovuta solidarietà, era riuscito anche a dare un lavoro (nel bar Maya di via Ascanio Sforza) al vecchio amico Nico Azzi, quello della tentata strage sul treno Torino-Roma, il 7 aprile 1973. Tra i ragazzi del bar e della palestra, qualcuno si trovò precipitato in indagini e in vicende pesanti: dall'assassinio di Alessandro Alvarez (a colpi di pistola il 3 marzo 2000, a Cologno, nell'hinterland milanese), a quello di Francesco Durante (ritrovato cadavere nel bagagliaio di una macchina, bruciato e con un colpo alla nuca, nel maggio dello stesso anno), dall'uccisione del giovane tifoso genoano Vincenzo Spagnolo (accoltellato il 29 gennaio del '95, poco prima della partita dei calcio Genoa - Milan), al ferimento (in via Ascanio Sforza) nell’aprile del 1997 di Davide “Atomo” Tinelli, consigliere comunale di Rifondazione. In un rapporto della Digos milanese alla Procura della Repubblica in merito a quest’ultimo accoltellamento si potrebbe leggere: «Alcuni elementi gravitanti nell'area della destra radicale milanese... nelle serate del martedì e giovedì - giorno dell'aggressione - al termine delle sedute di allenamento presso la segnalata palestra Doria sono soliti recarsi presso il Maya dove godrebbero di un trattamento di favore in virtù degli stretti rapporti che li legano a Pasquale Guaglianone».
Guaglianone, ovviamente, sotto elezioni si dà ad altre pratiche. Fa l’intellettuale, organizza forum, scrive persino un libro, un titolo ampolloso: «Le ragioni ideali della destra» (insieme con Cesare Ferri, Marco Valle, Pietro Cerullo, Maurizio Murelli), invita alla presentazione i vecchi soci Nico Azzi e Gabriele Adinolfi, uno dei fondatori di Terza posizione, e i nuovi “capi”, come Ignazio La Russa, ben felice di ritrovare antiche compagnie con le quali festeggiare il decennale di An. Il vecchio Lino svela le ragioni della parata: «... offrire a questo mondo la possibilità di uscire dall’isolamento...». Cioè, banalmente, non svendere la destra nera al trio Mussolini-Fiore-Tilgher.
Bel tipo, il classico "picchiatore" si sarebbe detto una volta.
Piccola chiosa "di memoria": Claudio "Spagna" non solo era un tifoso del Genoa, era anche uno skinhead, un compagno ed un militante antifascista.
http://www.ecn.org/zapata/cs/cs1.htm
http://www.altremappe.org/RomaeCitta/grifone.htm
ma basta cercare Claudio Spagnolo o Claudio Spagna con google per rendervene conto.
Chiacchiere!
Nulla risulta a carico di Guaglianone!!!! Prima che i vostri amici diventino tali, chiedete la fedina penale? Siamo sicuri che i Vostri amici siano così immacolati come forse pensate? RIFLETTETE
Ciao Rita C.
Rica, mi sembra che tu confonda le carte in modo un po' qualunquista. Un politico è uno cui si delega il proprio potere di cittadino. Questo tizio è un fascista e di quelli hard core: chiaro che quelli della sua razza lo accettino e lo votino pure. Quello che mi disturba è che lo accettino ancsedicenti democratici dell'UDC e che l'inetta opposizione non protesti. Altro che amici.
Grazie al cielo i democratici lo accettano (come dici tu) altrimenti che democratici sarebbero?
Alberto mi sembri un tantino esagerato, coloro che votano AN secondo te sono dei fascisti? Anche Guaglianone come puoi definirlo un fascista? è nato nel 1955, il fascismo finì nel 1945!
Alberto,ma Guaglianone tu lo conosci?
Dunque Rica, il fascismo è tutt'altro che finito nel '45, tant'è che continuò (e continua) a inquinare l'Italia. Dal governo Tambroni alla Diaz, il fascismo striscia sempre. Cosa sono i mandanti di Genova 2001, se non dei fascisti? E gli omicidi di Dax? E i proclami di Prosperini sul diritto a sparare a vista in casa propria (che sembra di sentire la barzelletta di LePen in visita ai leghisti)? E le dichiarazioni dei Borghezio-Boso-Gentilini? E la Mussolini? E Fini, con la vocazione del maggiordomo come il fascistissimo Starace?
Sul voto ad AN, delle due l'una: o uno è fascista (allora lo capisco) o è di destra (e allora mi è incomprensibile). Votare AN è politicamente ancora più indegno che votare FI (almeno chi vota FI dichiara il proprio interesse a frodare Stato e legge, chi vota AN o è scemo o è matto).
Quanto a Guaglianone, non ho la sfortuna di conoscerlo personalmente, ma ho letto delle sue gesta giovanili e soprattutto conosco il rigore professionale di Oreste Pivetta: il suo articolo basta e avanza a definire l'infamia del personaggio. L'idea che in qualche modo mi rappresenti mi fa venire da vomitare, spero sinceramente che uno di questi giorni il suo autista trovi un saggio platano giustiziere.
che banda di delinquenti inquinano la politica italiana SIA DI DESTRA che DI SINISTRA!!!
Ma Roberto Formigoni, da quale famiglia viene?
Cosa era stato suo padre durante la II guerra mondiale?
Mi risulta che era un capo fascista,responsabile della fucilazione di 4 ragazzi reitenenti alla leva.
Dunque una certa affinità è genetica.
caro lino, guarda quante stronzate fa dire l' invidia di chi non conta niente !!!!!
Il padre del vostro governatore era fascista: ha bruciato durante la seconda guerra mondiale il fienile di mio nonno a Valaperta, frazione del comune di Casatenovo, Provincia di Lecco, perchè lui e i suoi compaesani si rifiutarono di tradire un gruppo di combattenti partigiani che operavano in quella zona.
Caro Marco...potrà anche essere invidia, ma temo tu sia poco informato...la libertà di parola esiste e ti consente di dire le tue minchiate, mi si passi il termine, che ho trovato scritto.
non ho parole!!
ma dico diamo i numeri ?? stiamo parlando di un ex NAR!!!! stiamo parlando di uno che aveva i kalashnikov sotterati in giardino!
questa non e' politica, non e' neanche difendere un ideale, questa e' follia e' esaltazione di un pazzo fascistone che a 60 e rotti anni dovrebbe aver capito che non servono morti per affermare il proprio credo.
cari ragazzi che vi proclamate antifascisti : non credete che condannare per sempre al silenzio e alla ritirata chi in passato ha sbagliato sia una delle cose più fasciste e antidemocratiche che ci siano ? Se non vogliamo che la dittatura ritorni - perlomeno quella fascista nel senso tradizionale del termine - cominciamo a non dare a tutti i costi, e per partito preso ( è proprio il caso di dirlo ) condanne pubbliche definitive.