ISTANBUL (TURCHIA) - «Almeno questa volta non ci hanno aizzato contro i cani, se li sono tenuti al guinzaglio. Ma per il resto la violenza della polizia è stata terribile: gas urticanti sparati in faccia, manganellate, botte e calci in bocca. E tutto contro una manifestazione pacifica per la Festa della donna»
Auguri soprattutto alle donne turche, vittime della polizia fascio-musulmana di Ankara.
Ma che c'entra? La sopsensione dei diritti civili nelle manifestazioni è cosa nota anche da noi no? La mia è un'istanza sociale e culturale. L'immagine della donna nel mondo occidentale fa accapponare la pelle.
Prima il flamefest su Travaglio, ora 'sto commento. Bah.
* Se dovessimo escludere dall'Europa tutti i paesi la cui polizia fa massacri durante le manifestazioni, come qualcuno ha proposto per la Turchia dopo aver letto questa notizia, potremmo sciogliere l'unione europea subito. Adesso.
* La polizia turca non e` misogina (cioe`, probabilmente e` *anche* misogina, ma cio` ha poco a che fare con l'episodio in questione), picchia indiscriminatamente uomini e donne. Solo che le donne finiscono sui giornali occidentali mentre i curdi, ad esempio, no.
dalle immagini che ho visto in tivvi', rispetto a Genova, ci sono andati giu' coi guanti di velluto.
Forse dovremmo mandare gli agenti italiani a scuola di buone maniere a Istanbul.
Ma forse dovremmo porci il problema di modificare il concetto stesso di polizia...
aggiungo, sembrera' un'ovvieta' ma e' una delle frasi piu' belle di Orwell (Omaggio alla Catalogna, capitolo 9):
"when I see an actual flesh-and-blood worker in conflict with his natural enemy, the policeman, I do not have to ask myself which side I am on"
qui basta sostituire "operaio in carne e ossa" con "donna"...
alberto, ma dove cazzo l'hai trovato quel sito? m'ha fatto impallare il computer.
l'immagine occidentale della donna? sta' in cà e fa i fiè, come dice ogni buon lombardo, che poi prende l'aereo si fa una bella vacanza sessuale, con la sua canotta sporca di sugo e il ristorante italiano del villaggio che gli offre gli spaghetti come fosse a casa sua, con le vittime dello tsunami a pochi metri.