Sideways
«Candidato a cinque Oscar in categorie importanti (tra cui miglior film e miglior regista), Sideways è una tragicommedia un po' sopravvalutata, però dai molti piccoli pregi». Ancora una volta non sono d'accordo con
Roberto Nepoti, perché considero
Sideways un film notevolissimo. Al di là delle qualità "tecniche" che hanno portato alle nomination, mi ha colpito la perfetta ricostruzione della psicologia maschile, che viene descritta con una precisione quasi crudele attraverso i due protagonisti, Miles e Jack, che mescolati danno la "summa" dell'uomo moderno. Esilarante a tratti, a volte drammatico, altre commovente, Sideways è il tipo di cinema che ti fa uscire dalla sala con innumerevoli spunti su cui riflettere. Dovendo azzardare un paragone, forse un'analisi così profonda e azzeccata sul tema "uomo d'oggi" si trova solo nella
Versione di Barney del grande Mordecai Richler.
Il film è fatto di nulla, la regia è scarna e la sceneggiatura fresca e vicace. Proprio per questo incanta, perché, senza effetti speciali e senza "i nostri potenti mezzi", riesce a coinvolgere, far riflettere ed emozionare per due ore. Bellissima la scena finale, che lascia spazio alla fantasia, una sorta di premio per chi capisce che non c'era bisogno né di un "vissero felici e contenti" né di una tragedia per il congedo, perché ciò che conta davvero è stato detto prima.
Applauso a scena aperta agli attori e - una volta tanto - ai doppiatori, che hanno fatto un ottimo lavoro (anche se continuo a pensare che una volta di più qualcosa sia andato perso, per esempio le snobberie francesizzanti, tipiche dell'America gourmet).
Sottozzero invece il voto per il cinema, il pessimo Ducale di piazza Napoli, in cui non è possibile dare preferenze sul posto, le biglietterie sono gestite da personaggi tanto sgarbati quanto incapaci, in caso di biglietto acquistato in prevendita si è costretti a un intrufolo da carbonari, si è circondati da un pubblico sempre chiassoso e incompetente (tra l'altro è la norma che entrino spettatori ritardatari per tutto il primo quarto d'ora di film). Il peggior cinema di Milano, da evitare.
13.03.05 01:08 - sezione
cinema