Bebo Storti: commissariamo Albertini così la smette di offendere Milano
di Luigina Venturelli
L’associazione di idee è spontanea: il teatro in Lombardia si riduce alla Scala, con le beghe politiche che ne costituiscono il marchio di fabbrica. Tutto il resto soffoca e languisce per mancanza di fondi o di idee. Non stupisce dunque che il mondo dell’arte si ribelli, non stupisce che un autore-attore come Bebo Storti abbia deciso di darsi alla politica (nelle liste regionali dei Comunisti Italiani) per provare a cambiare le cose.
Bebo Storti, che cosa ne pensa della crisi scaligera a cui stiamo assistendo?
La Scala è un grande teatro internazionale e non può essere gestita come un teatro locale, peggio ancora come una questione personale, la Scala è dei milanesi, il teatro è di chi ci lavora. Questa vicenda ci ha coperto di ridicolo, anziché commissariare la Scala bisognerebbe commissariare Albertini, prima che faccia altri danni.
Quali sono, a suo parere, le responsabilità del sindaco?
Albertini continua a fare orecchie da mercante e si trincera dietro la foglia di fico di un cda legittimamente eletto. Come milanese non mi sento rappresentato da questa giunta, campione in clientelismo.
Lei passa dall’impegno nello spettacolo all’impegno diretto. Perché questa scelta?
Mi piacerebbe lavorare allo sviluppo della cultura di questa regione, promotrice una volta di arte e di spettacolo, oggi del nulla. Se ti va bene puoi partecipare a una sagra della salsiccia o a un pellegrinaggio all’acqua del Po. I finanziamenti vengono dati solo per comodo e per giri d’amicizie, è normale che qualcosa muoia se le poche risorse che ci sono vengono date a pochissime persone care.
Che cosa servirebbe per invertire questa tendenza?
Per fare meglio della destra non ci vuole molto. Basta avere delle idee e io ne ho tantissime, a cominciare dalla rinascita della musica e del teatro giovanile. Conosco cineasti, musicisti ed operatori teatrali di grande talento che non trovano i soldi per le loro produzioni. Basterebbe farli lavorare, non perché frequentano le persone giuste, ma perché presentano opere e progetti di qualità.
La Regione deve farsi promotrice dei nuovi talenti?
Il talento deve emergere da sé, ma le istituzioni devono assicurare questa possibilità. Parlo a ragion veduta, vengo da una generazione che è stata finanziata per crescere, che ha goduto dei benefici di una politica intelligente: così sono nati il teatro dell’Elfo e il teatro della Cooperativa. Purtroppo la creatività di questi tempi è tutta roba che viene dal passato e le conseguenze le vedremo fra dieci anni, quando non ci saranno i nuovi Jannacci, Fo, Paolo Rossi ed Ovadia.
Una prospettiva poco entusiasmante...
Una persona deve poter scegliere fra tante cose per il suo nutrimento intellettuale, invece oggi le possibilità sono solo due: accendere o spegnere la televisione. Per questo serve anche una politica sui prezzi: andare ad un concerto o a uno spettacolo costa almeno 35 euro e pochissime famiglie possono permetterselo.
Sono un artista anche io e mi trovo pienamente d'accordo con il Signor Storti.La qualità civile di un popolo si riconosce dalle proposte artistiche più diversificate che riesce a proporre ed usufruire.L'Italia e non solo la Lombardia, sono in fondo ad un pozzo. L'arte vista solo come profitto è condannata a morte! Il resto sono chiacchiere!
Pietro Spagnoli
la scala sta vivendo e provando quello che tanti artisti provano ogni giorno, la mancanza di vero lavoro produttivo e di novità, la grande assenza dello stato , di fondi e il crollo delle speranze dei giovani utopisti ostinati a fare arte per oscuri motivi.., adesso i pochi eletti musicisti che facevano parte di una casta molto ristretta chiusa e con la puzza sotto al naso, si trovano anche loro nell'abisso e nella consapevolezza di esser vissuti in un mondo che non c'è mai stato e nel quale loro si crogiolavano, servi e numeri senza vera identità artistica che cacciano con grande superficialità un grande direttore d'orchestra, gli stessi che lo acclamavano ed elogiavano adesso lo cacciano e pugnalano impunemente, che vergogna.
premetto che sono uno che non andrà a votare alle prossime elezioni regionali perchè sono anticomunista ma non amo il liberalismo 'berlusconiano'. Fatta questa premessa volevo però esprimere la mia perplessità su questi 'srtisti' come ad es. bebo storti che parlano male di come la 'destra' gestiste il mondo della cultura e dello spettacolo, ma si dimenticano che se sono diventati 'famosi' lo devono proprio alle reti di Berlusconi che li ha fatti conoscere al grande pubblico. Con tutto il rispetto per bebo storti devo dire che se non fosse stato per 'mai dire gol' che lo ha lanciato con il famoso personaggio del conte Uguccione io (come penso altri milioni di italiani) non avrei saputo nemmeno chi era! E allora la coerenza per un politico è la prima cosa. Non puoi 'sputare' nel piatto dove hai mangiato fino ad ora. O quanto meno fai dei distinguo e dici 'non tutto quello che la destra organizza a livello di spettacoli o programmi culturali è cattivo.....altrimenti ti tira la zappa sui piedi'. Spero che pubblicherete la mia opinione 'controcorrente' e magari la girerete al sig.bebo storti,
grazie
Due cose:
1) "comunisti" nel centro sinistra? Dove?
2) Bebo Storti manco sapevo chi fosse (non vedo TV). Sono andato a vederlo a teatro perché ho letto delle buone recensioni. Tu sai chi è per via della TV. Sarà per questo che pensi che esistano dei "comunisti" nel centro sinistra (io per esempio in Lombardia devo votare Sarfatti, ex vicepresidente di Confindustria. "Comunisti"?)