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«Ma io sono fiero del mio sognare, di questo eterno mio incespicare» (Francesco Guccini)
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Alberto Biraghi
Shrek 2
Come spesso accade, avevo sentito dire da tutti che
il primo era meglio. Invece a me questo
sequel di Shrek è piaciuto anche di più. Più impressionante la tecnica dell'animazione tridimensionale (che ti fa dimenticare che stai vedendo un cartone), più delicata e meno prevedibile la storia, più feroce la satira - neppure troppo occulta - della società americana, più divertenti le battute (alcune delle quali probabilmebnte si perdono nel doppiaggio).
Dall'arrivo delle star (con il commento della giornalista nevrotica) alle violenze della polizia, dalla fata arrivista con il figlio bietolone (ahimé, il "pubblico" più giovane ha imposto la visione del DVD in lingua italiana, quindi mi sono perso Rupert Everett) al re padre che in realtà è un rospo, per tutta la storia si dipana una satira feroce contro i luoghi comuni del paese Molto Molto Lontano, una Los Angeles che si è spostata nel mondo della fantasia portandosi appresso tutte le sue nevrosi.
Citazioni a gogò, come sempre, tra cui: Signore degli anelli, Mission: impossible, Spiderman, Ghostbuster, e tanti altri, perfino dal videogame Tekken.
Imperdibile.
02.04.05 01:23 - sezione
cinema