questa si chiama Realpolitik.
Sarebbe interessante scoprire se la stretta di mano c'è stata davvero o no, ma è chiaro che sarà smentita da tutti, almeno fino a quando non saranno capaci a uscire con una proposta risolutiva.
I soliti arabi, infidi e bugiardi.
Mi ricorda tanto il vecchio Arafat che quando parlava in occasioni internazionali agli occidentali diceva una cosa e poi ai suoi un altra, che ufficialmente si rammaricava del fallimento dei negoziati e poi al suo atterraggio in palestina scendeva dall'aereo felice con le dita a "V" in senso di vittoria...
Io non ho motivi di dubitare che questa stretta di mano ci sia stata, ma di per sè non è questo gran fatto, se poi non ne seguono sviluppi concreti. La storia è fatta di strette di mano ipocrite ed inutili, ci vogliono i fatti.
Ci sarà sicuramente stata, ma ora Kathami deve dare le sue balle propagandistiche in pasto al suo popolo oppresso ed evitare incidenti diplomatici con i palestinesi: come spiegare un atto del genere dopo che per anni si è sbandierata la distruzione dello stato di Israele?
E poi, se Katzav non ha stretto la mano di quei loschi figuri, sarebbe solo che meglio, non si sarebbe perso proprio nulla.
Polista tangentaro, intrallazzone e baro, niente generalizzazioni prego.
Non è piaciuta ">nemmeno agli israeliani se è per questo:
ciao
L'articolo che volevo linkare e che si è perso nei meandri di onemoreblog è questo ;)
claudio scrive in merito a Khatami:
I soliti arabi, infidi e bugiardi
eggia'. soprattutto considerando che gli iraniani sono arabi come claudio e' finlandese.
Senza scadere nell'insulto come fa qualcuno di voi, so bene che c'è anche una destra israeliana fuori dal mondo e nemica della pace, nemica dello stesso Sharon. Addirittura un movimento che credo si chiami Revava vuole ricostruire il tempio sulla spianata delle moschee. Tuttavia preferisco sempre un paese come Israele in cui è possibile esprimere un dissenso (sia da destra che da sinistra) rispetto alle dittature mediorientali (va bene mediorientali?).
Ho usato impropriamente il termine "arabi" in senso esteso, perchè non mi piace usare termini come "islamici" o "musulmani" per non generalizzare e non buttarla sul piano religioso, anche se per alcuni postacci come l'Iran è difficile non confondere le due cose.
La differenza, comunque, mi pare che sia che Katzav non ha smentito la cosa, mentre Khatami nega l'evidenza per convenienza.
Quello che mi rammarica è vedere come in un blog che dedica l'apertura ai sopravvissuti della Shoah, se uno si permette di difendere Israele viene subito tacciato di essere un polista-tangentaro (??) intrallazzone (??) e baro...
Scusa Antonio ma dovendo scegliere tu chi butti giù dalla torre? Israele, dove perfino uno come Sharon cerca di fare qualcosa per la pace (come ha riconosciuto anche Furio Colombo), oppure Iran e Siria?
Claudio, il bello è che chiunque può scrivere quello che vuole (nei dovuti limiti). E comunque, direi che qui tra memoria e Furio Colombo abbiamo delle discrete credenziali ;-)
Cosa c'entra la Shoah con Israele?
Detto in altro modo: un popolo (ancora di più nel caso degli ebrei, che sono sparsi nel mondo) non c'entra un tubo con un governo.
Claudio era una battuta un po' salace: generalizzando come fai tu bisognerebbe appellarti in quel modo. Non ce l'ho davvero con te.
Buttare giù dalla torre? Stiamo parlando di stati fatti e formati, proviamo a uscire da questa logica da campo di calcio. Se si vuole che in quella regione ci sia una prospettiva questa deve per forza essere di area e coinvolgere tutti i soggetti presenti. Il gioco degli schieramenti può servire a spostare gli equilibri ma più di tanto non può fruttare. Israele senza il sostegno esterno è nelle pesti e alla lunga non ha molto da ricavarci da una situazione di isolamento che si protrae.
Quanto all'Iran mi sembra inesatto e generalizzante accomunarlo alla Siria se non per una comune ostilità verso Israele, in secondo luogo non si creda che con un regime di diverso tenore e una caduta della classe conservatrice, ne cesserebbero le aspirazioni di potenza, l'orgoglio nazionale e la voglia di emergere (parliamo di un paese di 79mil di anime). A meno che, come credo, il problema della democrazia diventi centrale quando ci si trova di fronte a paesi il cui protagonismo disturba i maggiorenti dell'ordine mondiale.
ciao
Per .mau. : io credo che qualche nesso ci sia.
Molti dei nemici di Israele usano nella loro propaganda argomenti chiaramente antisemiti, e non solo anti-israeliani, riciclando il peggio dei luoghi comuni contro gli Ebrei e adattandoli a loro scopo. Ti ricordo come su molti libri di storia ( alcuni finanziati dall'Unione Europea)adottati nelle scuole palestinesi, ma anche in altri stati arabi, non vi sia traccia di riferimenti alla Shoah, che non viene nemmeno nominata. L'antisemitismo oggi in Europa ha una doppia matrice: quella di stampo neonazista ma anche quella, in aumento specie in posti come la Francia, di stampo islamico. E il ricordo della Shoah, credo, dovrebbe servire innanzitutto a combattere il ritorno di certe intolleranze e certi pregiudizi. Io non sono ebreo ma ho sempre avuto una particolare stima di quel popolo ed anche dello stato che una parte di esso sta cercando di edificare, pur fra mille sbagli.
Chi è anti-israeliano non è automaticamente anti-semita, d'accordo, ma bisognerebbe vigilare su alcune forme di dissenso anti-israeliano che sfociano chiaramente nell'antisemitismo: i gruppi maghrebini che hanno devastato sinagoghe in Francia lo scorso anno erano solo anti-israeliani o anche un pò antisemiti?
Per Antonio: tranquillo, non sono tipo che si offende, solo non capivo il riferimento alle tangenti e agli intrallazzi, al massimo potevi scrivere "sporco filo-israeliano, sharoniano likudiano", era più attinente :-)
Il mio giudizio sull'Iran è pessimo. Credo che sia insieme all'Arabia Saudita (amica degli americani) la vera incubatrice del terrorismo islamico. Molto peggio dell'Iraq cui si è portata guerra. Non dimentichiamoci che il moderno fondamentalismo nasce proprio da Khomeini e dalla sua rivoluzione, che ha portato una ventata di oscurantismo e regressione da medioevo che ha influenzato tutta la regione.
E' ovvio che Israele isolato non può sopravvivere (già oggi è in grande crisi economica), ma finchè alcuni governi continuano a predicarne la distruzione di pace se ne potrà fare poca.
Sharon avrà sicuramente un passato torbido, ma credo gli vada riconosciuto almeno il fatto di provarci, in contrasto anche con una buona parte del suo schieramento e del suo elettorato. La morte di Arafat (che consideravo il nemico numero uno della pace) ha offerto alle parti un'occasione da sfruttare. Certo anche gli ebrei devono rinunciare ad alcune fisse, come quella delle colonie, che reputo pura follia.
Speriamo.
"Io non sono ebreo ma ho sempre avuto una particolare stima di quel popolo ed anche dello stato che una parte di esso sta cercando di edificare, pur fra mille sbagli."
aaah! ho capito! sei uno di quei fascisti sedotto dalle qualita' militari e politiche dello stato d'israele, se gli ebrei fossero rimasti un popolo senza terra saresti rimasto l'antisemita che erano i tuoi simili 60 anni fa; cosi' adesso sfoghi il tuo odio per il diverso con l'Iran, sei veramente alla moda, lo sai?
Claudio:
Molti dei nemici di Israele usano nella loro propaganda argomenti chiaramente antisemiti,
Continuo a non vedere la logica che porta a dire "e quindi si usano argomenti filosemiti" (la Shoah) a favore di Israele.
Come si possa definire fascista uno che stima il popolo ebraico ed Israele mi sfugge...ma comunque...credo che sia più in imbarazzo chi a sinistra si ritrova riguardo all'argomento su posizioni simili a quelle di Rauti e Le Pen, ma fa niente.
Caro berja, se io sono un fascista tu sei un antisemita di sinistra.
Se gli ebrei fossero rimasti un popolo senza terra li stimerei ugualmente per la loro cultura, sicuramente superiore alla media della popolazione degli stati in cui vivevano. Li stimerei per la loro storia, per aver tenuto duro nonostante da tremila anni vengano bastonati un pò ovunque.
Non sono sedotto dalle capacità militari di Israele, delle quali mi frega poco; ammiro semmai il fatto che Israele sia l'unica democrazia della regione, che in Israele si facciano elezioni con una certa cadenza, mentre in palestina cambia il capo solo quando muore...più svariate altre cose.
Comunque più vado avanti più mi pare che Israele sia veramente un argomento tabù. Se uno prova a difenderne le ragioni si becca qualsiasi tipo di epiteto, dal tangentista al fascista, cioè insomma, forse uno che parla bene di Berlusconi o di Mussolini se la cava meglio...
Di solito argomentate in maniera più lucida e ragionata su temi anche più aspri, qui mi sembra davvero ci sia il nervo scoperto.
Per .mau. : per me chi ignora o nega la Shoah per attaccare Israele è antisemita. I nemici di Israele non si limitano a dire "gli israeliani sbagliano", molti cadono nella tentazione di spiegare questi errori col fatto che siano ebrei. Qui a mio avviso scatta l'allarme antisemitismo.
Dire che gli israeliani o gli ebrei in genere usino la Shoah per piangersi addosso o coprire le loro malefatte presenti è un pò pesantino, convieni?
Dire che gli israeliani o gli ebrei in genere usino la Shoah per piangersi addosso o coprire le loro malefatte presenti è un pò pesantino, convieni?
Io dico che giudico Israele per quello che lo stato d'Israele fa oggi e non per quello a cui hanno fatto agli ebrei sessant'anni fa.
(io sono anche uno della scuola che dice che gli ebrei hanno diritto a un loro stato in Palestina indipendentemente dall'essere stati quasi annientati nella Shoah)
ps: naturalmente Israele e israeliani sono due entità distinte.
Katsav tornato in patria ha rivendicato quel gesto, benchè impopolare presso parte della sua opinione pubblica, dicendo che lo rifarebbe di nuovo.
Ciò, meglio di mille discussioni, rimarca la differenza tra lui e coloro ai quali ha stretto la mano.
ora spiega cosa ho scritto per essere da te definito "antisemita di sinistra" e ringrazia il tuo dio o chi per lui che tu abbia scritto questo insulto su un blog invece che avermelo detto in faccia.
E tu che dai del fascista con leggerezza a chiunque non la pensa come te?
La mia era evidentemente una provocazione a chi mi ha dato del fascista per aver difeso il popolo che del fascismo ha pagato il conto più alto. In questo contesto, qualsiasi altro epiteto, ma quello no.
Mi dispiace amico, ma hai iniziato tu a buttarla sul piano dell'isulto. Stupido io ad abbassarmi al tuo livello...
Senza rancore.