Io sono abbastanza convinto che uno dei motivi del recupero di Uniti nell'Ulivo è dovuto alla scomparsa del mantra riformista dalla campagna elettorale.
Un po' perchè si trattava di regionali, un po' per lo sbracamento del polo, un po' per la presa in mano delle redini da parte di Prodi l'accento si è spostato sull'elencazione di misure e contromisure da prendere per affrontare la situazione, piuttosto che su terrificanti formule senza consistenza.
A questo punto devono essere in grado di far emergere un vero programma da questo abbozzo di buone intenzioni e di posizioni di carattere generale.
Bertinotti? Penso che il ruolo di Rifondazione, la chiarezza del discorso che portano avanti con convinzione da almeno due anni a questa parte sia stato fondamentale a rianimare una coalizione esanime. E anche l'asse con Prodi negata da d'Alema. Ora appunto si apre una fase in cui questa sintonia evidente di coalizione deve tradursi in accordo programmatico vincolante: un passaggio sul quale la sinistra è in genere reticente (come se il programma fosse una proprietà immanente di uno schieramento) e sul quale la destra si trova avvantaggiata dato che per loro un programma è semplicemente un'elencazione degli slogan.
ciao
Miracoli del blog, D'Alema genio ritrovato e Cofferati (http://www.onemoreblog.org/archives/005689.html)
sceriffo come Gentilini, nella Bologna che voleva rinascere?