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«Ma io sono fiero del mio sognare, di questo eterno mio incespicare» (Francesco Guccini)
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Alberto Biraghi
Crimen Perfecto
Un film feroce, che non salva nessuno. Tutti i personaggi, indistintamente, attenti solo al proprio tornaconto (per quanto misero sia) sono condannati senza possibilità di appello dal regista. L'azzimato Rafael ha come hobby le avventure con le commesse, la racchiona Lourdes deve coronare il suo sogno d'amore, il gay represso Don Antonio vuole sfogare le sue frustrazioni facendo carriera. Per ottenere lo scopo, sono tutti disposti a fare qualunque cosa, senza il minimo scrupolo.
Cinica critica alla società dei consumi e dell'egoismo, questo
Crimen ferpecto (è questo il titolo originale, potrebbe essere una citazione da Asterix) è una buona idea. Peccato che a volte il film tenda a scadere in un eccesso di farsa che rende il tutto un po' stucchevole.
Mica male gli attori, anche se a volte sono costretti dal regista a eccedere nelle smorfie, amplificate dall'abbondante uso del grandangolo che contribuisce a rendere ancora più repellente la povera debuttante Mónica Cervera.
11.04.05 13:01 - sezione
cinema