OCCHIO AL RIBALTONE
di vittorio feltri
Martedì Berlusconi si è recato al Quirinale per discutere del governo virtualmente in crisi dopo le elezioni Regionali stravinte dall'Unione. Egli prima ancora di entrare nei dorati salotti aveva in testa un'idea fissa: voglio restare a Palazzo Chigi fino all'anno prossimo, quindi il mio primo obiettivo è evitare il voto anticipato. Sicché, durante il colloquio con Ciampi, ha cercato soprattutto di dimostrare d'essere in grado di rimanere al timone. Non è così ma gli uomini confondono spesso i loro desideri con la realtà e ne sono buggerati. Il capo dello Stato ha ascoltato in silenzio, poi ha dato ragione al premier: vai avanti; mettiti al fianco un paio di nuovi ministri e non mollare. L'incoraggiamento di Carlo Azeglio ha rincuorato Silvio, il quale ha pensato: se perfino lui mi dice di terminare la legislatura, segno che l'ho indovinata. Errore, errore grave. Ciampi è di sinistra. Quando era un funzionario (e poi governatore) della Banca d'Italia portava in tasca la tessera della Cgil. Da ragazzo era partigiano (ufficiale) e poi si iscrisse al Partito d'Azione, padre della sinistra più intransigente. E allora, un uomo del genere cosa può desiderare se non la sconfitta del Cavaliere? Non solo. Vuole che la sconfitta sia bruciante, definitiva. Naturalmente non vi è presidente della Repubblica che non proclami di essere sopra le parti e di fare l'interesse della Nazione. Ma in cuor suo non è neutrale. Ciampi non può dimenticare di essere stato sponsorizzato dall'Ulivo e agisce di conseguenza. Dice tra sé: il premier aspira a starsene aggrappato alla poltrona? Non ho nulla in contrario: bruci pure a fuoco lento sulla graticola governativa, così nel 2006, allo scioglimento delle Camere, sarà ridotto a carbonella e Prodi stravincerà. Berlusconi non ha capito una cosa fondamentale: quello che piace a lui non piace a Ciampi e viceversa.
Sì, e negli anni '70, quando era un (già attempatuccio) extraparlamentare di sinistra, gli ho visto lanciare una molotov.
Sono sicuro che ha ospitato a casa sua estremisti di lotta continua come Liguori, Rossella, Panella e tanti altri, discutendo di lotta di classe mentre la compagna Franca faceva le pizze. Hasta la vittoria compagno Carlo Azeglio.
Carlo Azeglio Ciampi è di sinistra. Membro del Partito d'Azione negli anni Quaranta, presidente del consiglio (con l'appoggio del neonato Pds, cioé l'ex Pci, che aveva ministri nella sua legislatura), Presidente della Repubblica (anche con i voti di Bertinotti, Cossutta...), Ministro nel governo D'Alema (noto per non essere di sinistra?). Piuttosto dovrebbe spiegare come abbia fatto ad entrare in Bankitalia negli anni Quaranta, senza tessera del Pnf...
marco, scusa, mi pare che tu voglia insistere sull'equivoco. il senso in cui parla feltri e' diverso da quello che usi nel tuo posto (un senso storico, ed in una certa misura condivisibile) il senso dell'affermazione di feltri e' ciampi e' di parte che e' assolutamente non condivisibile.
se poi mi vieni a dire (come feltri) che ciampi deve essere di sinistra perche' non fa quello che ci si aspetterebbe da lui se fosse di destra, direi che siamo alla solita paranoia di chi non vuole (ripeto, non vuole) capire che nella nostra democrazia esistono ruoli super partes e persone capaci di interpretarli dignitosamente siano essi giornalisti, giudici o presidenti della repubblica.
ma secondo me ha ragione feltri pero' a dire che tra lui e ciampi la distanza e' grande ad esempio non potrei mai immaginare berlusconi come partigiano o in un ruolo super partes, al massimo come interprete di un ruolo bipartisan che non e' ne' l'uno ne' l'altro.