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«Ma io sono fiero del mio sognare, di questo eterno mio incespicare» (Francesco Guccini)
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Alberto Biraghi
Le baruffe chioggiotte
Le compagnie a.Artisti Associati di Gorizia, Atlantide Teatro Nuovo di Verona
Dramma Italiano di Fiume (Croazia), Teatri S.p.A. di Treviso hanno collaborato a questa bella messa in scena del classico goldoniano. La gestione Giulio Bosetti del
Carcano di Milano (peccato il sito, con le informazioni utili occultate da interminabili animazioni inutili) comincia a dare i suoi frutti, perché accanto a nomi importanti come lo stesso Bosetti, Paolo Poli, Moni Ovadia, Ottavia Piccolo, si possono vedere lavori di artisti meno conosciuti, ma non per questo meno validi. Che dire di queste Baruffe?
E' bello (questo si sa), ben recitato, diretto in modo classico da Pierluca Donin, con una leggera concessione nel dialetto, per renderlo un po' più comprensibile ai non veneti. Azzeccata l'ambientazione, che rende in pieno l'atmosfera magica delle calli e dei canali della laguna. Certo, carlo Goldoni era un borghese e si vede. Il personaggio del "cogitore", veneziano colto e potente, arriva tra la gente semplice "di terraferma" e - autentico deus ex machina - risolve i loro problemi e accompagna la storia verso il lieto fine. Ma come sempre, l'umorismo goldoniano non sente il trascorrere del tempo: bastano qualche battuta alcune perle di saggezza popolare per dare alle "Baruffe" una attualissima political correctness.
16.04.05 00:31 - sezione
teatro