Tocco e ritocco
di Bruno Gravagnuolo
Fumo negli occhi.
Fabrizio Rondolino vuol distinguere «Il fumo e l’arrosto» nella sua rubrica su La Stampa. Ma il fumo se lo lascia andare negli occhi. E se la prende con l’Unità, nelle cui squadra un dì giocò. Accanendosi contro un nostro titolo: «Ignora Ciampi e se ne va al mare». Ma come - eccepisce Rondolino - volete costringere il Premier «a timbrare il cartellino?». Non è libero di andarsene al mare? «Magari Berlusconi ha lavorato in Sardegna...». E poi, scrive sempre l’Unità, anche Ciampi «s’è ritirato a Castelporziano». Grandioso. Manco il Berlusca l’avrebbe sparata così grossa su se medesimo operaio stressato, che va a lavorare in Sardegna. Fottendosene di Ciampi che gli chiede conto della crisi. Ma Fabrizio è comprensivo e libertario. E si compenetra agilmente con quel che Ferrara definisce lo «charme pazzotico» del leader che se ne va in Sardegna, a Positano o alle Bahamas se infuria la crisi. E Ciampi a Castelporziano, dopo aver atteso invano al Quirinale? Beh, è a due passi da Roma. Non è una spiaggia privata ed è una residenza ufficiale. Ma Rondolino non può certo spaccare il capello in quattro. Ha il fumo negli occhi.
Ecce genius.
Non l’abbiamo mai sentito dire cose acute o sconvolgenti. Polemizza con le Lecciso e straccia il Grande Fratello. Partecipando a trasmissioni dove si parla di Lecciso e Grande Fratello. Poi scrive un libro L’uomo è ciò che guarda (Mondadori) dove tra l’altro celebra Vespa e Costanzo. Tesi: «Guarda la Tv chi non ha di meglio da fare». Talché Aldo Grasso si eccita e proclama sul Corsera: «Geniale. Risposta chiara e decisiva».
Insomma habemus genium: il filosofo Stefano Zecchi, ordinario di Estetica. Ci sorge un dubbio. Anche lui è andato in tv perché non aveva di meglio da fare. Ma a forza di andarci ha trovato tante altre cose da fare: dal Piccolo, a Brera, all’Assessorato cultura di Milano. Morale: andare in tv. Se non si ha di meglio da fare. Qualcosa da fare poi si trova.