d'alema è ancora lì...come tutta la classe dirigente politica degli ultimi 15 anni. mi fate un nome nuovo rilevante nella politica dell'ultimo quindicennio, per favore??
berlusconi escluso, naturalmente ;-)
Fausto Bertinotti: lui quindici anni fa era un sindacalista.
con rilevante intendo uno che abbia la capacità di spostare davvero gli equilibri, di creare un movimento nuovo che dia fiducia alla gente e che sappia conseguire il consenso dei più (anche se co sto bipolarismo i ricatti li può fare pure la mussolini...). BERTINOTTI ?????????
Andreo... ehm... uhm Vendola, Di Pietro (che vi piaccia o meno...), Prodi, mmm... ce ne sono eh... è che non mi vengono in mente... Veltroni?
(ora mi nascondo)
capisco la voglia di scrivergli dei pezzi contro, dettata da un'antipatia che è ormai proverbiale, ma sta di fatto che D'Alema ha ragione da vendere a dire quello che a detto. Continuo a preferire mille volte uno della sua lucidità a tutta la banda ondivaga e autolesionista dei girotondini e dei rifondaroli. Se poi vogliamo parlare di nomi nuovi penso che uno importante sia Cofferati, soprattutto da quando si è tranquillamente deciso a rivendicare la legalità come valore di una società civile, quindi anche di sinistra.
matteo, qui non è questione di antipatia. Tra l'altro amici che lo conoscono mi dicono che in privato D'Alema è pure simpatico. Io ci credo. Il problema è che questo signore che riesce ad accreditarsi come "intelligente", in realtà ha commesso le più grosse coglionate, prima tra tutte la bicamerale.
D'Alema è un timido citrullo dotato di carisma, faccia tosta e una sua piccola furbizia che nel mondo mediocre della politica riesce a dilagare, vista l'inconsistenza dei rivali. Il che lo porta a disporre di un notevole potere, che esercita sempre su un profilo basso e prevedibile.
Il problema è che è un perdente, il quale anziché coinvolgere le risorse migliori che si avvicinano alla politica, le fa scappare per circondarsi di furbastri, mestatori, faccendieri e leccaculi.
E chi ci va di mezzo siamo noi (vedi caduta dei governi Prodi e successivo D'Alema, con conseguente vittoria della destra. Altro che lucidità sua e autolesionismo "girotondino".