Vieni avanti, creativo
di Marco Travaglio
Il Papa è morto, Ranieri è morto e Bellachioma si sente poco bene. Così, mentre si lecca le ferite, anzi se le fa leccare dalle sue lingue aziendali, manda avanti Giulio Tremonti, detto The Genius. La sua media di presenze televisive insidia ormai il record di Bertinotti. Ma con una differenza. L'ansia da telecamera trascina Berty in un irrefrenabile trasporto amoroso verso qualsiasi tenutario di salotto tv, a cominciare da Vespa (già preannuncia un'aspra battaglia in difesa dell'insetto, nella remota eventualità che qualcuno gli voglia riservare la sorte di Biagi e Santoro). Il Genio, invece, più i conduttori lo invitano, più li prende a pesci in faccia. E quelli, anziché insegnargli l'educazione, sorridono compiaciuti. L'altra sera, tanto per cambiare, era a Ballarò. Le rare volte in cui Floris azzardava una domanda a qualcuno, il Genio arrotondava la boccuccia a cul di gallina stitica e gli intimava di «non fare comizi». Visto che si parlava di economia, oltre al solito parterre di politici, c'era sorprendentemente un economista, il professor Bruni della Bocconi. Tremonti, che è un commercialista, non gradiva. Anche perché l'economista aveva l'handicap di capire di economia e dunque spiegava che è follia tagliare ancora le tasse dopo la bocciatura europea. Il Genio lo zittiva con insolenza, gli intimava di non occuparsi di tasse «lei che è esperto di moneta», «queste sono sue opinioni personali» (e di chi, se no?), «comizi politici di uno pagato dalla Rai». Un conduttore che si rispetti avrebbe preso per il bavero questo misirizzi inamidato, elencandogli i titoli scientifici dell'ospite e intimandogli di chiedere scusa, poi l'avrebbe scortato all'uscita con l'avvertenza di ripresentarsi soltanto accompagnato dai genitori. Invece Floris ha balbettato che lui non paga gli ospiti, e morta lì.
Proviamo per un attimo a immaginare che ne sarebbe del Genio se il suo spirito guida non controllasse le tv. Entrerebbe negli studi Rai in punta di piedi, gli occhi bassi, le orecchie pure, il bavero rialzato e la barba posticcia, sperando di non essere riconosciuto. Si avvicinerebbe timidamente al conduttore per ringraziarlo del favore che gli fa e pregarlo di non far cenno a certe vicenduole della sua catastrofica carriera ministeriale. L'annuncio al Tg1 del «buco dell'Ulivo» da 40, o 30, o forse 65 mila miliardi di lire, ovviamente mai esistito (luglio 2001). La promessa di «un nuovo boom economico» (agosto 2001). I 12 condoni della finanziaria 2004, firmata da lui che sul Manifesto e sul Corriere definiva i condoni «roba da Sudamerica prima del colpo di Stato». Poi la cacciata a pedate dal governo per decisione del vicepremier Fini, che lo accusò di aver presentato «carte truccate all'Ecofin» (luglio 2004), mentre lo scaricava persino il successore ed ex consigliere Mimmo Siniscalco, denunciando il buco (vero) di 30-40 miliardi di euro e dicendo «basta condoni e finanza creativa».
Ora questo supercollezionista di fiaschi, da far impallidire le cantine sociali, saltella da una tv all'altra come se nulla fosse accaduto. E tenta persino di insegnare, con quella faccia da Tremonti, quella boccuccia a scomparsa, quella linguetta retrattile, l'economia agli economisti e il giornalismo ai giornalisti. Pretendere che qualcuno in tv disturbi il vicepadrone del vapore, è francamente azzardato. Ma casomai esistesse un temerario che volesse porgli una domanda, ne suggeriamo tre facili facili. 1) Onorevole Boccuccia, perché, visto che lei è un genio e i conti vanno a gonfie vele, lei non è più ministro dell'Economia? 2) Egregio signor Genio, com'è poi andata a finire con Fini? Era lei che mentiva sui conti pubblici, o era Fini che mentiva su di lei? E siete comunque rimasti amici? 3) Ascolti questo illuminato parere: «Nel chiuso del nostro recinto fiscale ci stiamo assuefacendo a imposte straordinarie e condoni permanenti all'insegna dell'iniquità... Questo continuo distruttivo gaspillage fiscale, secondo alcuni inevitabile, non può continuare a lungo: perché è pericoloso, dato che entrate straordinarie e saltuarie non possono finanziare spese ordinarie e strutturate… Si deve tornare alla tranquillità delle trebbiature e delle vendemmie e per farlo c'è molto spazio. Non si tratta di esaurire la fertilità dei campi, dove si è già fin troppo trebbiato e vendemmiato, si tratta piuttosto di dissodare i campi estesissimi dove finora ancora niente è stato fatto: i campi dell'evasione fiscale, le aree incolte del privilegio… Contabilizzare da subito entrate sperate, forse poco probabili e certo non istantanee… a copertura di spese certe e attuali, non sarebbe solo fare un falso in bilancio, ma un attentato al principio fondamentale della nostra Costituzione finanziaria. Inoltre, se c'è un modo per favorire l'evasione, è proprio l'improvvisazione. In realtà, in Italia c'è evasione fiscale strutturale perché non c'è amministrazione fiscale… Per la legge fiscale, la contabilità d'impresa fa stato a favore dell'imprenditore e - per vocazione suicida - contro il Fisco. L'evasione può solo essere prevenuta attraverso un serio apparato deterrente di amministrazione fiscale basato su coefficienti e accertamenti… Meno oppressione e più pressione fiscale».
Vede, Genio: l'autore non è un comunista della Bocconi, né un tecnocrate di Forcolandia venduto ai cinesi. Questo è lei, il 12 agosto 1992, sulla prima pagina del Corriere. Si condivide ancora, oppure - come spesso capita al suo principale - si è frainteso?
Il pezzo di Tvemonti l'ho copiato e adattato (con le vu al posto delle evve) su Macchianeva.
Alberto, attento con questi post!!!
Potresti incorrere nell'ira di Pansa. :-)))
Nell'ultimo numero della sua rubrica su L'Espresso, ha glorificato Cacciari e smerdato i sostenitori di Casson.
Pansa continua a sostenere che il centro vada coccolato, e che quindi Tremonti vada incensato.
E tu pensi che la sinistra abbia speranze quando uno come Pansa riconosce i suoi errori solo a senso unico, la sua militanza a sinistra per esempio?
Cavoli, l'unico coerente e' Bocca, trombone quanto si vuole ma che ancora difende quello che ha conquistato.
ma secondo voi...sti rimpasti strani sotto ricatto di alleati nervosi sono appannaggio esclusivo del centrodestra berlusconiano, o piuttosto sono il frutto dell'osceno sistema elettorale italiano e del coalizionismo bipolarista??
no perchè se pensate che sia una magagna dell'attuale maggioranza, non avete neanche idea di cosa ci aspetta con il prossimo, quasi scontato, governo di centrosinistra. auguri
Simone i rimpasti e le crisi di governo non sono una cosa strana ed equivoca. Lo strano è che con un governo così fallimentare la critica dentro la maggioranza si limiti a due o tre squittii subito smorzati. Anche in questo caso come vedi Silvio ha approfittato del passo a cui l'hanno costretto per riesumare o riportare in superfice dei suoi fedelissimi.
Per quanto riguarda il sistema elettorale è vero che molti ritengono sia stato un errore. La cosa certa è che si è pensato di poter riformare un sistema politico attraverso una legge elettorale: dal punto di vista dell'alternanza si può dire che sta bene o male funzionando, ma la frammentazione endemica dei partiti italiani è addirittura peggiorata.
Se con il csx ci troveremo nelle stesse situazioni? Per un verso si può dire anche peggio, perchè il grado di coscienza (non necessariamente di intelligenza) è più alto e il grado di dipendenza da un unico soggetto più basso: quindi ci sono decisamente meno remore a separare i propri destini se non ci si trova. Per un altro verso il nulla catatonico che ci ha regalato il Polo e i danni conseguenti sono un sufficiente collante per almeno metà della futura ipotetica legislatura. Dopodichè probabilmente emergeranno gli stessi problemi del '98 e si vedrà se il csx ha acquisito la maturità per superarli.
Ma non ti preoccupare nell'immediato ci basta liberarci al più presto da questi cialtroni.
ciao
il termine "strani" era un eufemismo, probabilmente imadatto, per dire "osceni". quanto al sistema elettorale, quello attuale, da questa posizione non mi smuove nessuno, produce solo danni...danni enormi!!!
per quanto riguarda la maturità del centrosinistra poi...beh, non mi sento tanto tranquillo con gentaglia che ha litigato per una settimana sul nome (orribile tra l'altro) da dare alla coalizione; e poi non penso si tratterebbe tanto di immaturita, quanto di logica e sacrosanta irriducibilità di interessi e posizioni di un' alleanza che schiera allo stesso tempo mastella e bertinotti. da noi i partiti sono portatori di interessi diversi, come è giusto che sia, anche perchè il concetto aleatorio di "bene comune" cozza decisamente con la definizione, azzeccatissima, di Sartori di "politica", ovvero "allocazione di costi e benefici". pensate davvero che il narciso bertinotti e il paffuto mastella possano avere idee simili su chi privilegiare e chi no?? finchè si è all'opposizione sti cazzi, le divergenze servono solo per alzare un po' la voce e per riemire le pagine dei quotidiani; quando però si è al governo, lì i problemi si fanno seri e concreti. il bipolarismo è un modello partitico che mal si adatta alla nostra tradizione politica, in astratto, e alla composizione stessa della attuali coalizioni, nel concreto. col nostro sistema di produzione normativa già ci pensa l'opposizione a rallentare l'operato dell'esecutivo (con triliardi di emendamenti inutili e quintilioni di verifiche del quorum strutturale), non penso che abbiamo bisogno di governi eterogenei, litigiosi e quindi LENTI, TREMENDAMENTE LENTI, TREMENDAMENTE IMPRODUTTIVI...IMMOBILI!!! ci sarà un motivo per cui la "questione di fiducia" dal 48' a oggi è ormai diventata una consuetudine costituzionale??!!
Intanto Tremonti ha sparato la prima bordata (cazzata?): "concessione per 100 anni di tutte le spiagge del sud per finanziarne lo sviluppo".
Poi se mi capita a tiro di piede e gli tiro un calcio in culo qualcuno dirà che "la sinistra fomenta l'odio." La sinistra? Ma se in questo governo c'è chi sembra che lo faccia apposta a farsi odiare!