Mettiamo le cose in chiaro. Se stiamo parlando di democrazia allora è del tutto evidente che è inefficiente.
Vogliamo l'efficienza? L'aziendalismo? Benissimo. Ma allora sia chiaro che questa è la dittatura.
In fabbrica comanda il capitale (un tempo incarnato dal padrone, oggi dalle sedicenti "leggi del mercato"). Non è possibile licenziare chi ha il capitale, né opporvisi. Quello che decide lo si fa. Punto. Ma la struttura di lavoro efficiente di una azienda capitalista è basata sull'obbedienza e sul ricatto, non sulla democrazia.
L'inefficienza è la migliore virtù della democrazia delegata. Volete spremere i salariati e defiscalizzare i ricchi? Ecco che in democrazia indiretta ci sono una serie di problemi: se va bene la legge non passa, o passa a rilento, o cade il governo. insomma bisogna trattare. o avere in mano tutti i mezzi di informazione.
La democrazia indiretta per me la si supera moltiplicando i parlamenti. Facendone uno in ogni piazza. E non passa niente senza consenso di tutti. Volete mettermi la discarica sotto casa? Ok, ma voglio cure mediche gratuite per tutta la famiglia (per sempre) e il valore in valuta di tutta la casa. e vacanze pagate.
Da quello che capisco tu la democrazia indiretta la vorresti superare facendo decidere tutto a un comitato d'affari irresponsabile.
Questo si chiama auspicare la guerra civile.
Io eviterei...
Postato da tonii Mercoledì 27 Aprile 2005 alle 9:50
La politica è difesa dei valori e capacità di intervenire sui problemi. Le due cose sono inscindibili. Se le dividi ti troveresti al governo magari non proprio un comitato di affari, ma un gruppo di tecnocrati sì. Mentre al popolo resterebbe la celebrazione in pompa magna delle ricorrenze.
Voglio anche dire che la scommessa sulla preservazione della memoria la si vince se si riesce a traghettare nel presente che cambia i valori che sono alla base del risorgimento, movimento operaio, resistenza, costituente. Se ci si limita a pedissequa ripetizione, anche se sentita, si fallisce.
L'Italia è un paese che non sa voltare pagina, non sappiamo guardare in avanti, perchè non elaboriamo mai quello che ci succede. I momenti fondanti della nostra Repubblica dovrebbero essere un acquisito: chi non li riconosce è fuori, punto. Il fatto che invece una parte debba farsi carico della memoria di tutti, ci tira dietro tutti gli squilibri di cui paghiamo poi amaramente le conseguenze.
ciao
la distribuzione dei poteri in mani diverse è il cuore delle democrazie moderne e la colonna portante della libertà politica e civile,su questo penso siamo tutti d'accordo. ora...in teoria i poteri attribuiti alle assemblee parlamentari dalla costituzione, quei poteri che regolano i processi di produzione delle leggi, hanno le funzioni di evitare la tirannia della maggioranza, preservare il prezioso strumento della discussione e tutelare le minoranze politiche che, anche se minoranze, sono comunque democraticamente elette e quindi espressioni di una parte della popolazione che ha il sacrosanto diritto di essere rappresentata con la stessa dignità dell'elettorato di maggioranza. in pratica però cosa accade?? accade che a causa del coalizionismo bipolarista (come ho già affermato su altri post, un modello che mal si adatta al nostro panorama e alla tradizione politica italiana e come mi piace ricordare, un sistema che REGALA un peso enorme a partiti da 2%) i programmi delle maggioranze sono un'accozzaglia di ricatti e pretese di questo o quel partito che fanno parte della coalizione, che fanno a spallate a palazzo chigi minacciando ribaltoni e ribaltini vari. E soprattutto accade che le minoranze parlamentari, lungi dal considerare le prerogative che gli spettano da costituzione come strumenti costruttivi, utili a regolare un processo legislativo democratico, sapete cosa fanno??... invece di spendersi in ogni modo possibile ed immaginabile per mediare la discussione e integrare i disegni di legge con emendamenti che R E A L M E N T E siano atti a migliorare il disegno in discussione, mirano solo a rallentare, possibilmente a bloccare del tutto, l'operato del governo (vi ricordo, che vi piaccia o no, un governo eletto dalla maggioranza degli italiani), presentando MIGLIAIA di emendamenti inaccettabili per l'indirizzo politico del governo in carica (quando i parlamentari fanno finta di svolgere il lavoro per cui sono stati eletti e per cui sono lautamente retribuiti) oppure chiedendo centinaia di verifiche del quorum strutturale, anche quando in aula ci sono la maggior parte dei parlamentari (quando non c'hanno neanche voglia di mettersi a pensare). pratiche becere che vengono applicate senza soluzione di continuità, a destra e a sinistra!!! in questo modo la discussione onesta e costruttiva, la mediazione degli interessi e il raggiungimento del "compromesso politico" che contentando parzialmente tutte le parti concorre al bene pubblico, che fine fanno?? tutti questi capisaldi dei meccanismi democratici vanno tutti a puttane (esattamente come molti parlamentari, che si pagano gli alberghi di lusso e le troie con i nostri soldi)!!!!! se vivessimo in un mondo ideale, un mondo dove tutti i politici sono coscienziosi e svolgono in buona fede il lavoro per cui sono pagati, ovvero CONCORRERE AL BENE PUBBLICO NEL MIGLIOR MODO POSSIBILE, l'attuale organizzazione del potere politico sarebbe perfetta: il governo prenderebbe l'iniziativa e alle camere se ne discuterebbe cercando di ottimizzare gli sforzi e puntando al risultato migliore cooperando tutti assieme ( perchè non mi pare che la costituzione sancisca che l'opposizione debba fare per forza la guerra ad oltranza con ogni mezzo possibile alla maggioranza). siccome tutto ciò non è MAI accaduto, non accade MAI e MAI accadrà, è mia opinione che un giro di vite deciso, che renda il nostro ordinamento meno esposto ai mezzucci ostruzionistici, sia d'uopo. scommettiamo che con un esecutivo più forte alle prossime elezioni la gente ci penserà due, tre...mille volte prima di votare uno come Berlusconi?? ;-)
ah...che poi una qualsiasi di inefficienza possa considerarsi positiva o addirittura "sana" è una visione delle cose che non mi trova d'accordo; fatevelo dire da uno che ha vissuto tanti anni ad avellino, dove c'è gente che, dopo il sisma dell'80 ,a tutt'oggi vive nei prefabbricati in attesa che discenda lo spirito santo!
a tonii vorrei far presente che scegliersi il "datore di lavoro-dittatore" è un privilegio che spetta a pochi professionisti che non hanno difficoltà ad arrivare a fine mese, mentre scegliere liberamente da chi essere governato è un diritto di tutti.
una qualsiasi inefficienza...senza "di".
Avevo letto nell'altra discussione il post di tonii e, condividendolo in gran parte, avevo ritenuto superfluo postare ulteriormente.
Francamente non ti capisco, simone. Cioé tu dici (se interpreto bene, ed è peraltro quello che, in parte, sostengo io) che il sistema potrebbe funzionare benissimo se non ci fosse una masnada di mascalzoni ad inquinarne i meccanismi (alberghi di lusso.. puttane...assenteismo...ricatti... pretese...).
E fatta questa premessa la tua conclusione è che a questa gente dovremmo firmare una cambiale in bianco, attribuire un mandato difficilmente controllabile e revocabile? Mi pare come minimo folle! Se ti piace percuoterti i genitali, fallo pure, ma lascia stare i miei.
Non spieghi come, grazie ad un esecutivo più forte, questi dovrebbero di colpo cambiare atteggiamento e mettersi a lavorare per il bene comune. Miracolo del "crisma" della nomina governativa? Autoresponsabilizzazione conseguente alla presa di coscienza dell'importanza del proprio ruolo istituzionale?
A me sembra invece che la prospettiva di un potere pressocché incontrastabile alimenti gli appetiti più insani e la disponibilità di tale potere renda più facile una svolta in senso autoritaristico. Andiamoci piano.
Poi non sono affatto convinto che i politici siano tutti uguali. Riesco ancora a fare delle distinzioni e questo mi fa ben sperare.
innanzitutto ci tengo a precisare che alle ultime elezioni non ho votato berlusconi e decisamente non ho intenzione di votarlo alle prossime. no, perchè non vorrei essere frainteso: non sto difendendo il cavaliere e la sua riforma costituzionale, che ha degli elementi buoni e altri disastrosi. detto questo, caro charlie...no, decisamente non hai capito bene. i mascalzoni ci sono in politica come ci sono dappertutto; anch'io penso che ci siano dei politici che siano degni di essere definiti tali e proprio per questo il problema è mettere eventualmente in condizione di poter lavorare quei politici che vanno al governo e che mascalzoni non sono (naturalmente non è il caso di Berlusconi) . con questo sistema, potrebbe salire al governo anche il padre eterno in persona, che se però lasciasse da parte la sua dichiarata onnipotenza avrebbe difficoltà persino lui a cambiare qualcosa. a me non piace affatto percuotermi i genitali, a te però piace parecchio farti le seghe su quanto è buona e quanto è bella QUESTA democrazia del ping-pong parlamentare fine a se stesso.
per quanto riguarda poi la revoca del mandato di governo, a me piacerebbe che fosse affidata ad un istituto di democrazia diretta come il referendum. soprattutto con le maxi coalizioni iper-eterogenee, i parlamentari (a destra e a sinistra) nel momento in cui sono portati a decidere sulle sorti di un governo, non decidono secondo coscienza, ma sono schiavi delle logiche di partito, perchè come ben si sa negli schiaramenti non si è tutti amici fraterni...
se leggi attentamente il mio post, ti renderai conto che non mi è mai passato per la testa di teorizzare un miracoloso mutamento di intenti col passaggio ad un esecutivo più forte. ho semplicemente detto che il nostro parlamentarismo, un parlamentarismo in cui un disegno di legge può fare la navette per ANNI( procedura, tra l'altro che nella stragrande maggioranza dei casi non migliora minimamente il progetto in questione), rende impossibile attuare un programma di governo entro tempi ragionevoli; e il problema è che le opposizioni non si curano affatto di stare a giudicare se REALMENTE tale programma e le correzioni in corso sono buoni o meno, li osteggiano e li contrastano a priori, non operando nel tentativo di costruirne di alternativi cooperando con le forze di governo (ribadisco, DEMOCRATICAMENTE ELETTE)ma nel perpetuo, sistematico tentativo di mettere i bastoni fra le ruote, punto e basta. è questa la tua democrazia? è questa la democrazia che vuoi? una battaglia navale tra partiti, in cui quelli di opposizione si preoccupano solo di affondare le navi di quelli della maggioranza!! con un esecutivo davvero in grado di portare avanti la propria politica non ci sarebbero più scuse...nessuno dei millantatori in mala fede potrebbe più parlare di ostruzionismo ad'oltranza che impedisce lo svolgimento del lavoro dell'esecutivo: si viene eletti, si attua il proprio programma, se va bene si viene rieletti e se va male si va a casa a calci nel culo. con un parlamento che mantiene il potere legislativo, ma non può più bloccare l'operato dell'esecutivo ogni qual volta i leader di partito mangiano pesante e fanno i capricci per quella poltrona o per quell'altra.
Torno al quesito iniziale: non sempre aziendalismo è sinonimo di efficienza, gli esempi li abbiamo in casa e sarebbero lunghi da elencare.
Nel merito, tutti apprezzano che tra tanti politici ci possano essere anche degli eletti sulla base di esperienza e professionalità.
Sempre in termini generali, la contrapposizione aziendalismo-democrazia diretta ha invece strani effetti nel sistema di comunicazione che ci gira attorno, a partire dai grandi network informativi per arrivare ai blog. I parlamenti locali citati da tonii, o comunque una serie di "tribune mediatiche" hanno un ruolo chiave nel controllare i controllori, ma se la prospettiva in cui si muovono è l'aziendalismo, finiscono per fare il "gioco del padrone": parlate di me bene o male, ma parlatene.